ROMA – “L’Italia da oltre vent’anni non recepisce la Carta europea delle lingue minoritarie regionali, quindi è inadempiente: chiedo al Governo ed ai relatori di prendere atto di una situazione che ormai non è più rinviabile, di un problema ineludibile, quello di un intervento a difesa e sostegno delle diverse identità locali presenti nella nostra comunità nazionale”. Lo ha detto, in Aula, il senatore di Sel Luciano Uras durante l’esame del ddl di riforma della Rai.
“Si tratta di prevedere che nel servizio radiotelevisivo pubblico si possa pensare a fare cultura, nello specifico con riferimento alle lingue minoritarie e regionali, quelle che ancora non si sono riconosciute. È responsabilità dei diversi governi. Una incomprensibile statica cultura nazionalista, pre-risorgimentale. Roba da aristocrazia Sabauda decaduta”.
“La televisione plurale che vogliamo tutti, sono certo, anche la maggioranza, che sia un effettivo servizio al cittadino, ha il dovere di promuovere le identità, i valori culturali e sociali dei nostri popoli. È inaccettabile che in Italia permanga un vulnus sul fronte dei diritti della lingua, questo riguarda la Sardegna e i sardi, ma non solo, riguarda anche catalani, albanesi, friulani, ladini, croati, e tutte le altre minoranze linguistiche”. (Dire)
Il senatore Uras: “La televisione pubblica ha il dovere di promuovere le identità”