Dopo 18 anni si conferma uno strumento indispensabile per gli operatori del settore

Sono 15.535 gli Uomini Comunicazione di Prima

Uomini-giugno-2015-500MILANO – Nell’edizione di giugno 2015 di “Uomini Comunicazione”, in edicola allegato al mensile Prima Comunicazione, sono 15.535 i nomi dei comunicatori presenti, affiancati come sempre da indirizzo, numero telefonico, e-mail e sito web.
A diciotto anni dall’uscita, Uomini Comunicazione si conferma uno strumento indispensabile per entrare in relazione con le aziende e le istituzioni centrali nell’economia e nella vita sociale del nostro Paese. E dà conto del crescente impegno dei professionisti del settore rendendoli visibili come meritano.
Da tempo sottolineiamo che, malgrado la congiuntura economica negativa, di sei mesi in sei mesi il numero dei comunicatori non solo non diminuisce ma è in leggero aumento, a testimonianza di come la comunicazione rimanga un asse portante della nostra cultura economica, politica e civile e abbia avuto l’energia e la creatività necessarie per ideare nuove forme e modalità di relazione, sia adeguandosi alle innovazioni introdotte dal digitale, sia facendo propri valori come la trasparenza e la responsabilità sociale d’impresa, ormai imprescindibili in una società sempre più complessa ma anche sempre più vitale e consapevole.
Uomini Comunicazione tradizionalmente rispecchia l’andamento dei principali comparti produttivi e l’emergere di nuove realtà imprenditoriali e nel mondo dei servizi. Proprio per questo nell’edizione di giugno 2015 sono state introdotte tre significative novità.
Il settore Abbigliamento e accessori si chiama ora Moda e stili di vita, a riprova di come nella cultura contemporanea esista una contaminazione che molti brand hanno già fatto propria.
Le aziende di e-commerce, finora nel settore Internet, si trovano adesso nel settore Distribuzione, essendo l’e-commerce a tutti gli effetti un nuovo canale del retail.
Infine, nasce il settore Musei, Arte e cultura a misura di una sempre più importante realtà che vede i moderni musei affermarsi come centri multiculturali e d’intrattenimento, spesso grazie a inedite e promettenti partnership tra pubblico e privato.

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