POTENZA – “La conoscenza non è più considerata un valore intangibile e la parola dell’intellettuale, dello scienziato, di chi ha studiato e acquisito competenze tende a sfumare in una mera opinione. Anzi: in un parere. Uno dei tanti”. Parola di Marco Ferrazzoli, Capo Ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche e docente di Teoria e tecniche della conoscenza all’Università di Roma “Tor Vergata”, anzi “Parola di scienziato. La conoscenza ridotta a opinione” (Universitalia, Roma, 2014), che è il titolo del saggio scritto a più mani e curato dallo stesso Ferrazzoli insieme a Francesca Dragotto, ricercatrice e professoressa aggregata nel settore Glottologia e Linguistica presso l’Università di “Tor Vergata”.
A presentarlo, giovedì 18 giugno, alle ore 16.30, nella Sala Convegni del Cnr a Potenza, saranno, insieme agli autori, il caporedattore Rai della Basilicata, Oreste Lopomo, il rettore dell’Unibas Aurelia Sole, il presidente di Liberascienza Pierluigi Argoneto e il presidente dell’Area di ricerca di Potenza Vincenzo Lapenna.
“Nel villaggio locale, medico, farmacista e insegnante rappresentavano il mondo della conoscenza – scrive Marco Ferrazzoli – e componevano, insieme con il prete, il sindaco e il comandante dei carabinieri, una cerchia di autorità verso cui la semplice cittadinanza tendeva a mantenere un atteggiamento deferente fino alla sottomissione, in ragione del gap socio-culturale che separava i due livelli gerarchici. Nel villaggio globale, questa verticalità è stata sostituita da un’orizzontalità critica che talvolta sconfina nell’eccesso opposto, in una sorta di equivalenza delle opinioni per la quale tutti ci sentiamo non solo legittimati, ma anche titolati a esprimere la nostra opinione su qualunque argomento”.
“Sempre più spesso la cronaca riporta polemiche roventi – fa notare Ferrazzoli nel’illustrare la “Teoria e tecnica della divulgazione della conoscenza” – che investono aspetti scientifici: dalle contestazioni contro i vaccini alle nuove tendenze nell’alimentazione, dalla sperimentazione animale ai cambiamenti climatici. E non di rado, su questi temi, si registrano interventi delle istituzioni politiche e della magistratura, come nei casi del terremoto dell’Aquila o di Stamina. Come mai, almeno nel nostro paese, è così difficile giungere a una conoscenza scientifica diffusa e condivisa?”.
È a questa e ad altre fondamentali domande – “Come mai è così facile che tesi prive di qualunque attendibilità trovino credito? Che ruolo hanno i mass media in questi processi?” – che il prezioso saggio redatto a quattro mani, grazie all’alta professionalità e all’esperienza maturata da ciascuno degli autori nel proprio ambito, intende dare risposta. Per aiutarci a comprendere meglio, stimolando in noi una sana riflessione, una realtà che non possiamo non guardare a fondo. Perché ci siamo dentro.
Approfitto, come sempre, della tempestività di questo giornale, per fare i complimenti all’amico Ferrazzoli al quale va il mio più affettuoso saluto. Vorrei essere presente alla presentazione del suo libro, ma, per motivi logistici legati ad un viaggio per me forse troppo impegnativo, non potrò farlo se non…mentalmente, Cosa che, forse, vale più della presenza fisica. Ancora complimenti a Marco.