Dopo 20 anni il Comune lascia senza lavoro giornalisti e grafici. Sconcerto dell’Odg

De Magistris chiude Napoli Città Sociale

Ida Palisi

Ida Palisi

 

Napoli Città SocialeNAPOLI – «Napoli Città Sociale chiude. Dopo vent’anni finisce l’esperienza di informazione sociale non istituzionale del Comune di Napoli, di cui il “nostro” portale è stato testimone. In nome dei lettori, che negli ultimi quattro anni sono aumentati dell’800 per cento e ci hanno seguito in oltre 250mila ogni anno. Napoli Città Sociale chiude perché l’editore, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi de Magistris, ha deciso di rinunciare al servizio che da anni promuove con il Terzo settore». Ida Paolisi, direttore del portale di informazione su iniziative e opportunità sociali della città di Napoli, annuncia così la chiusura del portale promosso dal Servizio Programmazione Sociale e Politiche di Welfare del Comune di Napoli e realizzato dal gruppo di imprese sociali Gesco con una redazione di giornalisti sociali che dava seguito ad un’esperienza di giornalismo e comunicazione sociale nata a Napoli oltre 15 anni fa.
«Tutto – scrive Ida Palisi nell’ultimo editoriale – sarà ridotto a un tassello dedicato alle politiche sociali, su un sito di comunicazione istituzionale. Ignorando le esigenze di voi lettori. Noi, vista la decisione del Comune, ce ne andiamo con molto rammarico per questa incredibile esperienza di giornalismo di cui siamo orgogliosi, che ha fatto scuola, ha vinto premi, è stata imitata in Italia».
Il direttore di Napoli Città Solidale ricorda che «è stata l’unica agenzia di giornalismo sociale completamente gratuita, offerta da una pubblica amministrazione come parte integrante del sistema di welfare. Oltre a essere fonte di informazione per giornalisti, operatori, cittadini, policy maker, Napoli Città Sociale ha accompagnato centinaia di associazioni nella comunicazione, attraverso uffici stampa gratuiti, supporto all’organizzazione di eventi e promozione delle loro iniziative, ospitandole anche on line in spazi autogestiti. E ogni settimana ha avuto un rilancio nazionale grazie alla costante collaborazione con l’agenzia di stampa Redattore Sociale».
«Napoli Città Sociale – aggiunge Ida Palisi – è stato anche il primo portale a promuovere un’idea di sociale a 360 gradi, dove ha trovato spazio anche il più famoso e seguito social drama d’Italia girato a Napoli: puntuali, ogni settimana, abbiamo pubblicato le interviste agli attori di Un posto al sole, scoprendone la sensibilità, l’attenzione ai temi sociali e il loro modo di interpretarli. Dobbiamo dire grazie alla produzione, agli sceneggiatori, all’ufficio stampa e alla redazione web, in particolar modo a Federica Castaldi e a Sante Cossentino».
Ricordando gli importanti convegni organizzati con l’Ordine dei Giornalisti sui linguaggi della comunicazione sociale, con il proprio Vocabolario sociale, Napoli Città Sociale ringrazia il presidente Ottavio Lucarelli e il consigliere Vincenzo Esposito per il supporto ricevuto in tutte le iniziative pubbliche e anche nei momenti di difficoltà.
“Sappiamo – scrive ancora Ida Palisi – che un’amministrazione comunale può scegliere di investire altrove, ma continuiamo comunque a coltivare la speranza che si possa mantenere in vita questa importante esperienza nonostante l’esiguità delle risorse. Se così non fosse, Gesco cercherà di farla proseguire in qualche modo, contando sulla fiducia e sull’affetto di voi lettori”.
Ida Palisi ha, quindi, ringraziato le referenti del Comune di Napoli, Giulietta Chieffo e Silvia Carpentieri, gli scrittori che hanno contribuito ad aprire uno spazio culturale su Napoli Città Sociale, i colleghi che hanno sostenuto l’iniziativa, quelli che vi hanno collaborato e la redazione di oggi: Maria Nocerino, Alessandra del Giudice, Raffaella R. Ferré, Sarah Galmuzzi, Sergio Valentino come webmaster e Giovanni Berisio dello Studio Eikon per la grafica.
“Sconcerto per la chiusura del portale Napoli Città Sociale” è stato espresso dal’Ordine dei giornalisti della Campania. “Punto di riferimento da oltre dieci anni per l’informazione e il giornalismo sociale – ricorda l’Odg – il portale ha organizzato con l’Ordine della Campania diversi corsi formativi sull’informazione sociale e i suoi linguaggi. Il portale, inoltre, ha raccolto informazioni e dati sulla realtà sociale come il lavoro minorile, la prostituzione, le dipendenze, le migrazioni”.
L’Ordine ha, quindi, espresso “solidarietà ai colleghi che si trovano ora senza lavoro pur potendo vantare per il portale oltre ventimila contatti al mese e una crescita di lettori dell’800 per cento negli ultimi quattro anni”.

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