BRUXELLES (Belgio) – “L’importanza di queste iniziative è duplice sia per il sostegno finanziario per i giovani professionisti sia per il riconoscimento del valore sociale delle professioni”.
Marina Calderone, presidente del Comitato unitario permanente degli Ordini e Collegi professionali, sottolinea come “proprio da Joanna Drake della DG Enterprise and Industry della Commissione Europea è arrivato un segnale fortissimo con l’indicazione del sistema ordinistico italiano come modello da adottare negli altri Paesi”.
“Ora – afferma la Calderone – dovremo vigilare in Italia affinché non ci siano intralci burocratici in fase di applicazione di quanto deliberato in sede comunitaria”.
D’accordo anche il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, secondo il quale è necessario che “il nostro Paese recepisca il nuovo orientamento che arriva da Bruxelles, affinché le buone prassi si trasformino in buone opportunità per i professionisti che finalmente sono sullo stesso piano delle Pmi”.
“Le politiche europee – a giudizio di Stella – segnano una svolta epocale riconoscendo alle libere professioni il valore e il ruolo imprenditoriale dovuto, permettendogli così di accedere a quei finanziamenti che fino a oggi hanno riguardato soltanto le piccole e medie imprese, a cominciare dai fondi europei”.
Infine, per Andrea Camporese, presidente dell’Adepp e dell’Inpgi, “dobbiamo continuare la collaborazione stretta con le Amministrazioni nazionali e regionali, attivata oltre un anno fa per la stesura dei programmi e dei bandi affinché questi, rispondendo alle esigenze, possano andare a buon fine”. A giudizio di Camporese “serve, inoltre, che venga riconosciuto il nostro ruolo di coordinamento, così da fungere da «Contact point» in grado di favorire i servizi anche per la mobilità internazionale, che venga attivato un Erasmus delle professioni ed, infine, realizzato uno spazio fiscale unico europeo per garantire quella uniformità necessaria per rimuovere disuguaglianze di partenza”.
Andrea Camporese: “Ed ora bandi con le Regioni, Erasmus e uniformità fiscale”