Internet è gratis, ma qualcuno ci guadagna. La formazione alla base dell’informazione

Bewkes e le regole del giornalismo di qualità

Jeff Bewkes

Jeff Bewkes

BORGO LA BAGNAIA (Siena) – “Un buon metodo per valutare l’attendibilità di una fonte è seguire i canali di finanziamento. Bisogna capire chi ci guadagna, capire se esiste un’organizzazione che finanzia un giornale per un progetto editoriale o politico, per farsi un giudizio”. È l’opinione espressa in apertura del convegno “Crescere tra le righe” a Borgo La Bagnaia da Jeff Bewkes, amministratore delegato di Time Warner, che conta tra i suoi brand, oltre alla major dell’entertainment Warner Bros, i canali tv Cnn e Hbo e i magazine Time, People, Fortune e Sport Illustrated.
“In ogni Paese – ha spiegato – ci sono poteri economici dietro le notizie, ma questo non vuol dire che non ci sia giornalismo di qualità. Se un’organizzazione dipende dalla pubblicità, inevitabilmente questo inciderà sulla forma delle notizie; se si basa sugli abbonamenti è più probabile che garantisca qualità, non avendo la necessità di attirare il pubblico con notizie sensazionalistiche”.
“La Cnn – ha aggiunto Bewkes – ha una reputazione di qualità perché si basa in gran parte sui finanziamenti che derivano dagli abbonamenti. Ci occupiamo poco dell’audience, ci interessa avere abbonati e questo ci consente di occuparci di notizie che possono essere anche in un dato momento non popolari. Anche su Hbo non c’è la pubblicità, questo ci permette di puntare sulla qualità e su prodotti che possono non essere rivolti al grande pubblico”.
“A noi – ha detto ancora Bewkes – piaceva il XX secolo, ci eravamo abituati, ma questo è un momento molto appassionante, perché c’è la possibilità di avere fonti multiple, di fare ad esempio un film con uno smartphone”. “Su internet – ha aggiunto rivolgendosi ai giovani studenti in sala – tutto è gratis, ma è gratis perché comunque qualcuno ci guadagna, che utilizza le informazioni che che date, le vostre abitudini. Se non pagate per un contenuto, dovete essere consapevoli che non siete più il pubblico, siete il prodotto”. (Ansa)
Riferendosi all’iniziativa del “Quotidiano in classe”, portata avanti dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori e dal suo presidente, Andrea Ceccherini, Jeff Bewkes ha detto di provare “grande ammirazione” e si è chiesto “perché non esportare lo stesso modello anche negli Stati Uniti o, magari, nel Regno Unito. Sarebbe una cosa fantastica!”.
“C’è bisogno della formazione scolastica – ha aggiunto Bewkes – per affrontare questo enorme volume d’informazione di oggi. Ci vuole una formazione per capire la complessità dell’informazione. La qualità è un’azione e un’abitudine. Il grande Giorgio Armani ha detto che la differenza tra stile e moda è la qualità. Su questo mondo di internet dove tutto è gratis bisogna riflettere: è gratis perché qualcuno ci guadagna – ha concluso Bewkes – e bisogna chiedersi chi”. (Agi)

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