ROMA – Pignoramento della casa e dei redditi per far fronte ad un risarcimento pari a 400mila euro: è quanto ha intimato il tribunale di Roma a Concita De Gregorio, quale ex direttore dell’Unità. A rendere noti i particolari di una vicenda sempre più complicata sono stati, stamane, in una conferenza stampa alla Camera, gli stessi giornalisti del quotidiano fondato da Gramsci, accompagnati da alcuni esponenti della Fnsi: “Concita De Gregorio e altri giornalisti de L’Unità stanno pagando anche il conto dell’editore e questo non è giusto. Non solo, questa situazione rischia di minare profondamente la libertà di stampa nel nostro Paese perché nulla esclude che possa verificarsi in futuro anche in altri giornali”.
È il Corriere della Sera a rivelare i dettagli, anticipando un’inchiesta che andrà in onda su Report domenica prossima, 10 maggio: “In questi giorni i giornalisti de L’Unità stanno ricevendo pignoramenti e ingiunzioni di pagamento per una cifra che finora supera i 400 mila euro, dopo essere stati condannati in una serie di cause per diffamazione a risarcire i danni al posto della società editrice Nie (Nuova Iniziativa Editoriale Spa)”.
A giugno scorso la situazione finanziaria di Nie, editore de L’Unità dal 2001, è precipitata: come racconta il Corriere, gli amministratori hanno deciso di mettere in liquidazione la società che ha portato i libri in tribunale con 32 milioni di debiti. Da quel momento Nie non è più stata in grado di pagare i creditori, compresi coloro che hanno vinto le cause di diffamazione e hanno diritto al risarcimento da parte del quotidiano.
“Questo comporta – dice Concita De Gregorio, direttore de L’Unità dal 2008 al 2011, – che io dovrò pagare ai creditori non la mia quota di responsabilità, ma la mia più quella di Nie, che naturalmente è molto più grande”.
Come se la situazione non fosse già abbastanza penosa, c’è da aggiungere il fatto che “i giornalisti coinvolti – riporta il Corriere – sostengono di non avere ricevuto in questi anni dalla segreteria de L’Unità né dall’ufficio legale alcuna informazione e di non essere stati aggiornati sull’evoluzione delle cause in corso”.
Ed è proprio Concita De Gregorio a dire: “Non sono mai stata chiamata in tribunale, né mi è mai stato chiesto di produrre carte con una difesa adeguata, se fossimo stati in grado di produrre le carte sulla base delle quali si fondavano gli articoli avremmo vinto e sono sicura che vinceremo in appello”.
Tra i giornalisti condannati dal tribunale di Roma a risarcire i danni per conto della Nie figura anche Natalia Lombardo: pure a lei è stata pignorata la casa.
L’ex direttore e altri giornalisti condannati a risarcire i danni al posto della Nie