ROMA – “L’anno appena trascorso è stato vissuto pericolosamente dall’intero comparto giornalistico italiano e proietta rischi ancora maggiori di quelli che i bilanci possono mostrare con l’evidenza dei numeri”. Con queste parole si apre la relazione al bilancio 2014 del presidente della Casagit Daniele Cerrato.
In questo quadro che impegna l’intera categoria, nelle diverse articolazioni di istituti ed enti, il risultato del bilancio Casagit per l’anno di competenza passa per la prima volta negli ultimi 6 esercizi dal segno positivo a quello negativo con un saldo pari a 758mila euro di disavanzo, ampiamente garantito da una riserva tecnica superiore ai 35,5 milioni di euro. Approvato all’unanimità dal Cda, il bilancio 2014 verrà sottoposto alla ratifica dell’Assemblea nazionale dei Delegati il 27 maggio prossimo.
I dati più preoccupanti, sottolineati nelle relazioni di presidente, direttore generale Francesco Matteoli e Collegio sindacale, sono legati alla diminuzione progressiva dei soci contrattualizzati e all’aumento della spesa sanitaria per prestazioni specialistiche (visite e accertamenti) che per la prima volta supera la spesa dei ricoveri.
Complessivamente l’assorbimento dei contributi versati sfiora, per il Profilo 1 Casagit, il 90%. Nel 2014 la spesa per prestazioni sanitarie rimborsate è stata pari a 72,3 milioni di euro con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente.
L’abbassamento medio dei redditi dei giornalisti italiani ha comportato un progressivo calo di contributi, l’innalzamento dell’età una richiesta sempre maggiore in prestazioni. I due fattori, già ampiamente evidenziati negli ultimi esercizi, devono rappresentare un segnale da cogliere in tempo per affrontare gli anni che verranno. Oggi la Cassa supera i 6 milioni/mese di rimborsi sanitari e l’82% degli iscritti effettua almeno una prestazione nei 12 mesi.
Oltre all’invecchiamento della nostra popolazione e alla fragilità dei nostri livelli occupazionali anche una sempre maggiore difficoltà a farsi corrispondere dagli editori il dovuto rappresenta un ulteriore livello di sfida. La Casagit nell’anno passato ha incassato 1,8 milioni di euro in meno di contributi da lavoro dipendente, ha dovuto – e deve – inseguire anche legalmente circa 6 milioni di euro, il 10% dei contributi accertati in un anno, nel tentativo di trasformarli in “contributi incassati”.
Solo grazie a circa 1.200 nuovi iscritti ai profili Casagit 2, 3 e 4 nel 2014 la Cassa non è scivolata sotto alla soglia, psicologia e politica, dei 50mila iscritti. Una misura inferiore porrebbe anche il tema della “massa critica” della nostra popolazione.
La gestione patrimoniale, grazie anche alle modifiche approvate dall’Assemblea sulle tipologie d’investimento, ha confortato in modo importante la gestione economica dell’anno appena trascorso mitigando il saldo negativo con oltre 1,5 milioni di euro.
L’attività di Casagitservizi s.r.l., d’intero e assoluto controllo della Casagit, si è avviata con l’importante intesa con Confcommercio (consulenza per la costituzione e gestione di un fondo sanitario dedicato agli iscritti della più grande organizzazione del lavoro imprenditoriale italiano) e prosegue con la creazione a Roma di un nuovo Poliambulatorio aperto al pubblico. Per Daniele Cerrato “queste attività potranno dare alla Cassa nel medio periodo un nuovo gettito di risorse dall’esterno del nostro sistema, non potranno tuttavia sostituirsi a un necessario consolidamento del nostro mercato del lavoro e a una maggiore attenzione sulla spesa”.
Segno meno per la prima volta negli ultimi 6 esercizi. 35,5 milioni, la “riserva tecnica”