NEW YORK (Usa) – Giunto alla 99ª edizione, il Pulitzer, il più importante dei premi giornalistici, istituito nel 1917, quest’anno ha premiato anche i piccoli giornali. In particolare, il riconoscimento per la sezione più prestigiosa, quella che riguarda il “Public Service”, la Columbia University di New York l’ha assegnato ad un piccolo quotidiano che ha uno staff di appena 80 persone: The Post and Courier of Charleston, in South Carolina, per una serie di servizi sull’alto numero di morti per abusi domestici nello Stato.
Ma le “corazzate” dell’informazione hanno avuto comunque, come sempre, i loro riconoscimenti. In particolare, il New York Times ne ha avuti tre: per il giornalismo d’inchiesta – assieme al Wall Street Journal – quello internazionale e quello per la fotografia.
Il Los Angeles Times ne ha vinti due, uno per il “Feature Writing” che premia la qualità letteraria, e uno per la critica. Il Washington Post si aggiudica, invece, il premio nella sezione National Reporting, grazie ai suoi scoop sul Secret Service, del quale ha esposto le carenze. L’agenzia Bloomberg conquista, invece, il suo primo premio con la copertura sull’elusione fiscale. Ma un altro dei premi per una categoria cruciale, quella per il Breaking News Reporting, va ancora ad un piccolo giornale: il Seattle Times, per la sua copertura delle notizie su una valanga di fango che ha causato la morte di 43 persone e la sua indagine per capire se la sciagura poteva essere evitata.
Nella sezioni “Biografie o Autobiografie” il riconoscimento è, infine, andato a David Kertzer, per «The Pope and Mussolini: The Secret History of Pius XI and the Rise of Fascism in Europe” (Il Papa e Mussolini, la storia segreta di Pio XI e l’ascesa del fascismo in Europa), edito da Random House. (Ansa)
A fare la parte del leone New York Times (3 riconoscimenti) e Los Angeles Times (2)