ROMA – “Nei tanti anni vissuti al Tg1 non sono mancati momenti di tensione e disagio, ma un’informazione così squilibrata, come con la direzione di Minzolini, non c’è mai stata. Quello che gli contesto è di non avermi più fatto lavorare e di aver fatto un telegiornale fazioso, che nascondeva le notizie, specie quelle che riguardavano i processi di Berlusconi. Rientrava tra i suoi poteri quello di introdurre volti nuovi in conduzione, ma tu non puoi emarginare i giornalisti della redazione”.
Così ha detto, davanti ai giudici del tribunale di Roma, la giornalista Tiziana Ferrario nel processo che vede Augusto Minzolini accusato di abuso d’ufficio per averla rimossa nel marzo 2010 dalla conduzione senza averle attribuito un incarico di pari valore. La Ferrario, che è parte civile nel processo, con l’assistenza dell’avvocato Domenico D’Amati, ha poi aggiunto: “Il mio dissenso rispetto a quello che andava in onda era evidente. Quando fu data la notizia dell’assoluzione dell’avvocato Mills, per il quale in realtà c’era stata una dichiarazione di prescrizione, e quella stessa notizia non fu rettificata, molti di noi protestarono, così come si lamentarono molti telespettatori. Io fui tra quelli che si rifiutarono di firmare un documento di sostegno alla linea editoriale della direzione: chi non lo fece fu rimosso dagli incarichi”.
La Ferrario ha, quindi, sottolineato: “Pochi giorni dopo, Minzolini mi disse al telefono, mentre ero in ferie, che non avrei condotto l’edizione delle 20. E molti dei firmatari di quel documento, nei mesi successivi, furono promossi oppure ottennero una visibilità maggiore con le rubriche. Per un anno dal marzo 2010 al 2011, non ho fatto più niente, poi sono andata a Unomattina, incarico di fatto fittizio, e facevo praticamente la centralinista del pomeriggio. Solo il giorno dopo il rinvio a giudizio di Minzolini la Rai ha concretizzato la proposta che il direttore Mario Orfeo mi aveva fatto, mandandomi a New York”.
Per Fabrizio Siggia, difensore di Minzolini, “è importante sottolineare che quel documento di sostegno alla linea della direzione fu sottoscritto da 96 redattori, quasi i due terzi della redazione del Tg1. Minzolini, poi, propose alla Ferrario anche di andare a Mosca in occasione degli attentati alla metropolitana, ma lei disse che era in ferie e non poteva andare. Ed è stato sempre Minzolini a mandarla per due mesi a New York, al posto di un altro collega, incarico propedeutico a quello che poi lei ha definito con Orfeo qualche mese fa”. (TmNews)
Siddi (Fnsi): “Esigere di lavorare secondo ruolo e competenze è un diritto comune”
“Esigere di lavorare secondo ruolo, competenze e dignità non è un privilegio. E’ un diritto comune che deve essere assicurato ad ogni lavoratore dalle aziende come dai superiori. L’emarginazione subita da Tiziana Ferrario con il demansionamento deciso a suo tempo dall’ex direttore del Tg1 Minzolini non è invece né un diritto naturale, né un fatto normale dal punto di vista morale e produttivo”.
Così il segretario della Fnsi, Franco Siddi, commenta le parole di Tiziana Ferraio nell’ambito del processo che vede l’attuale senatore di Forza Italia, Augusto Minzolini, accusato di abuso d’ufficio.
“E’ assurdo semmai – prosegue Siddi – che oggi la Ferrario abbia riottenuto il proprio diritto a un posto di lavoro decente solo dopo che è stata costretta a fare causa al suo direttore”. (Ansa)