CATANZARO – Un non giornalista alla guida dell’Ufficio stampa e comunicazione istituzionale di “Calabria Verde”, l’Azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna istituita con la Legge regionale n. 25 del 16 maggio 2013. È l’avvocato Giuseppe Caligiuri, 58 anni, dirigente di ruolo dell’Azienda Calabria Verde risorta dalle ceneri della soppressa e liquidata Azienda Forestale Regionale. Lo ha assegnato, con delibera n. 46 del 12 marzo scorso, il direttore generale Paolo Furgiuele, con l’assistenza del dirigente Antonio Errigo, il quale ha espresso “parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica” dell’atto che, tra gli altri, assegna a sé stesso l’incarico di dirigente della Segreteria della Direzione Generale di Calabria Verde.
Competenze e curriculum di tutto rispetto, con tanto di laurea in giurisprudenza, ma nessuno di loro si è chiesto se fosse legittimo nominare responsabile dell’Ufficio Stampa un non iscritto all’Ordine dei giornalisti. Grazie alla legge sulla trasparenza, dal curriculum dell’avvocato Caligiuri si apprende, anzi, che la nomina a “Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione nello staff della Direzione Generale di Calabria Verde” risale al 22 settembre 2014.
Appresa la notizia della nomina, il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, con una lettera sottoscritta assieme all’avv. Mariagrazia Mammì dell’Ufficio Legale del Sindacato Giornalisti, ha diffidato l’Azienda Calabria Lavoro a revocare il provvedimento illegittimo invocando il rispetto delle leggi n. 69/63 istitutiva dell’Ordine dei giornalisti e n. 150/2000 sugli Uffici Stampa.
Nel chiedere un incontro al fine di una concertazione dei criteri selettivi per l’assegnazione del personale all’Ufficio Stampa dell’Azienda Calabria Verde, il Sindacato Giornalisti della Calabria ricorda che “l’attività di Ufficio Stampa è di natura squisitamente giornalistica e, in quanto tale, deve essere effettuata da persone iscritte all’Albo professionale. L’eventuale esercizio dell’attività giornalistica da parte di soggetti non iscritti all’Albo rappresenta, infatti, una violazione penalmente rilevante. L’articolo 348 del Codice penale prevede, infatti, che “chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a 6 mesi o con la multa da 103 a 516 euro”. Ma sulla questione il Senato, il 3 aprile dello scorso anno, ha approvato la proposta di legge n. 2281, presto all’esame della Camera, che inasprisce ulteriormente le pene, prevedendo 2 anni di reclusione e multe da 10mila euro a 50mila euro con pubblicazione della sentenza e confisca delle attrezzature e degli strumenti utilizzati.
“Pertanto – ammonisce Carlo Parisi – Calabria Verde revochi immediatamente il provvedimento creando, con criteri e selezioni pubbliche e trasparenti, le condizioni per l’affidamento dell’Ufficio Stampa a personale giornalistico. È proprio dalle istituzioni che deve partire il buon esempio, nel rispetto delle leggi dello Stato e della qualità dell’informazione, che può essere garantita soltanto dai professionisti del settore”.
Carlo Parisi (Fnsi) chiede a “Calabria Verde” la revoca del provvedimento illegittimo