A pochi giorni dal duplice omicidio di due colleghi, un altro morto in Guatemala

Ucciso il giornalista Guido Villatoro. Aveva 20 anni

Guido Giovanni Villatoro

Guido Giovanni Villatoro

CHICACAO (Guatemala) – Ancora sangue in Sudamerica ed a versarlo, ancora una volta, un giornalista impegnato a garantire l’informazione ai cittadini del proprio Paese. Si chiamava Guido Giovanni Villatoro, aveva 20 anni e lavorava come cineoperatore alla rete tv Intercable. Due versioni contrastanti sulle modalità di esecuzione dell’omicidio avvenuto nel quartiere “Flor del Cafè” della città di Chicacao, nel dipartimento di Suchitepequez, in Guatemala. Secondo la prima a sparare sarebbero stati due sconosciuti a bordo di una motocicletta. C’è chi sostiene, invece, che Guido sarebbe stato ucciso da un uomo che passeggiava in compagnia di un bambino per non destare sospetti.
Quello di Villatoro è il terzo omicidio di un giornalista in Guatemala nell’arco di pochi giorni. Lunedì scorso, infatti, come riferito da Giornalisti Italia, sono stati uccisi Danilo Lopez, 38 anni, cronista di “Prensa Libre” e Federico Salazar, 32 anni, di “Radio Nuevo Mundo”,  rispettivamente vicepresidente e segretario dell’Associazione della stampa di Suchitepéquez, recentemente costituita. Un altro giornalista, Marvin Tunchez, è rimasto ferito e si trova ancora ricoverato all’ospedale di Guatemala City.
Immediata la reazione dei giornalisti guatemalteca, scesi in piazza per manifestare contro l’ondata di violenza abbattutasi sulla categoria. Un corteo di studenti della facoltà di giornalismo, partito dall’Università “San Carlos de Mazatenango”, ha raggiunto la sede del Governo chiedendo giustizia e libertà di stampa.
Intanto, la polizia ha tratto in arresto tre persone con l’accusa di aver partecipato all’omicidio: Danic Macguiber Roden Petzey, Rigoberto Batz Sojven e Diego Quic Ixcotoya. Secondo l’accusa l’omicidio sarebbe maturato nell’ambito di un’attività di estorsione ai danni della tv Intercable. Versione, questa, confermata dal padre del giovane giornalista, che ha ammesso di aver sempre saputo che la rete televisiva era ripetutamente oggetto di estorsione da parte dei gruppi criminali che operano nella zona.

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