Mons. Galantino sull’inchiesta del quotidiano: “Una schifezza neppure originale”

Finte confessioni: Cei e Ucsi contro il Qn

Veglia di preghiera per l'esposizione delle reliquie di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIIIROMA – Tante le critiche – e da più parti – piovute dopo l’inchiesta pubblicata in 4 puntate dal QN-Quotidiano Nazionale e realizzata da una giornalista che, da persona qualunque, è entrata in chiesa fingendo di volersi confessare e raccontando storie inventate ai sacerdoti.
Duro il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, che stigmatizza, senza giri di parole, l’inchiesta giornalistica: “Non è un’idea originale perché è una schifezza che già è stata fatta nel passato”, ha detto a margine di un convegno sul servizio civile.
“Trovo questo aberrante da un punto di vista deontologico – ha aggiunto il numero uno dei vescovi italiani – e inqualificabile da un punto di vista umano. Inoltre, dimostra la falsità di alcuni media che parlano tanto di dignità e rispetto”.
Già il presidente della Comunità episcopale dell’Emilia Romagna, il cardinale Carlo Caffarra, era intervenuto bruscamente sulla vicenda, parlando di “una grave offesa alla verità di un sacramento della fede cristiana” e di “una grave mancanza di rispetto verso i credenti” che ricorrono al sacramento  “come a un bene tra i più preziosi perhé dischiude loro i doni della misericordia di Dio”.
Anche l’Ucsi, l’Unione Cattolica Stampa Italiana, condanna “senza mezzi termini la speculazione fatta tramite un noto quotidiano nazionale sul sacramento della confessione”.
“Piegare a logiche di piccolo cabotaggio un’istituzione sacra che appartiene alla dimensione personale di ognuno di noi e alla coscienza più profonda dell’essere umano – sottolinea l’Ucsi – rappresenta, al di là del diritto canonico e della deontologia professionale dei giornalisti, un’innegabile offesa alla sensibilità di tutti i credenti e anche al buon senso. Fare giornalismo mancando di rispetto verso il prossimo non è certamente un servizio alla qualità dell’informazione”.
Dal canto suo, il direttore del QN, Andrea Cangini, prova a giustificarsi: “Volevamo comprendere, e poi raccontare, in termini assolutamente veritieri e inediti quanto il clero di base corrisponda alla sensibilità di Papa Francesco”.

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