ROMA – Reporter senza frontiere (Rsf) ha sbloccato nove siti d’informazione censurati in 11 paesi “nemici di internet”, rendendoli accessibili da questi stessi territori in cui sono generalmente vietati. Tra i Paesi interessati figurano anche Cina, Russia, Vietnam, Iran e Cuba.
L’operazione, battezzata “Collateral Freedom”, è stata lanciata oggi in occasione della Giornata mondiale contro la cyber-censura ed ha permesso di duplicare i siti in questione e ospitarne ogni copia su server di giganti del Web come Amazon, Google o Microsoft.
Per i Paesi interessati, rendere “inaccessibili” Amazon, Microsoft o qualunque altro grande fornitore “significherebbe privare migliaia di aziende di tecnologia essenziale, generando un costo economico o politico molto elevato, difficile da assumere per i Paesi nemici di internet”, ha riferito l’organizzazione non governativa.
I nove siti sbloccati sono: grani.ru in Russia, Fergananews in Kazakistan, in Uzbekistan e in Turkmenistan, the Tibet Post e Mingjing News in Cina, Dan Lam Bao in Vietnam, Hablemos Press a Cuba, Gooya News in Iran, Gulf Center for Human Rights negli Emirati arabi uniti e Bahrain Mirror in Bahrein e Arabia Saudita. (Askanews)
Dalla Russia all’Arabia Saudita, nella giornata mondiale contro la cyber-censura