Il Cdr: “Niente accordi che comportino la perdita di posti di lavoro non volontaria”

La Voce di Romagna, no a soluzioni traumatiche

La VoceRIMINI – Il Comitato di redazione della Voce di Romagna ha incontrato il commercialista Alessandro Ceccarelli in rappresentanza dell’Editrice La Voce, alla presenza della presidente dell’Aser, Serena Bersani e del vice presidente Giorgio Maria Leone. Alla riunione ha partecipato anche Nicola Celli.
Ceccarelli ha chiesto questo primo incontro per arrivare a un’intesa con la rappresentanza sindacale dei giornalisti per l’applicazione di un ammortizzatore sociale che permetta di affrontare la crisi della Voce. L’Azienda ipotizza la creazione di una nuova compagine societaria, attraverso la forma dell’affitto di azienda, nella quale fare confluire 15-17 giornalisti.
“Abbiamo detto – afferma il Comitato di redazione – che siamo disponibili a discutere esclusivamente di soluzioni non traumatiche. Non firmeremo accordi che comportino la perdita di posti di lavoro, se non su base volontaria”.
Il Cdr ha, infatti, “posto come condizione pregiudiziale per un’intesa complessiva lo sblocco del pagamento degli stipendi e la definizione di un piano di rateizzazione per sanare il pregresso”.
Poiché nel 2016 saranno azzerati i contributi all’editoria, il Cdr della Voce ha chiesto “un piano industriale triennale credibile, che indichi risorse e assetti redazionali congrui rispetto al prodotto da garantire”.
“Abbiamo proposto – spiega il Comitato di redazione – di definire un piano di incentivazioni all’esodo su base volontaria e ci siamo dichiarati disponibili a discutere di contratti di solidarietà, che comportano, rispetto alla cassa integrazione straordinaria, una minore perdita salariale per i giornalisti a parità di riduzione del costo del lavoro per l’editore. La quota di solidarietà viene, infatti, compensata dall’Inpgi per il 60 per cento e può essere pagata direttamente al giornalista”.

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