Da Sgalambro a Zambrano. Ma Socrate e Platone discuterebbero di intelligenza artificiale?

Pierfranco Bruni verso una nuova filosofia

Pierfranco Bruni e la copertina del suo ultimo libro

ROMA – “Verso una filosofia. Da Sgalambro a Zambrano” (Solfanelli editore, 280 pagine, 25 euro) è l’ultimo libro di Pierfranco Bruni pubblicato per conto del Ministero della Cultura nell’ambito del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Manlio Sgalambro.

Manlio Sgalambro

Un’opera monumentale sulla filosofia e per la filosofia, con scritti di Marilena Cavallo che sottolinea, in pagine incisive, il ruolo di Maria Zambrano in Italia e di Tonino Filomena che richiama i modelli tradizionalisti di impegno filosofico e storico, si traccia un percorso asistematico che va da Maria Zambrano a Manlio Sgalambro toccando, tra gli altri,  filosofi e antropologi come Ida Magli e Augusto Del Noce. Non mancano Masullo, Severino, Camus, Schopenhauer e Nietzsche.
«Una domanda che si pone – evidenzia Pierfranco Bruni – è questa: Cosa facevano i filosofi greci nella vita quotidiana? A cosa pensavano? A cambiare il mondo o a interpretarlo? “Filosofare” era un mestiere? Era pericoloso?

Platone

Socrate

E se Socrate, Senofonte, Platone, Aristotele, Epicuro e Lucrezio fossero nostri contemporanei, discuterebbero di Genoma e di intelligenza artificiale? Quindi ha senso discutere oggi di filosofia? Perché “tediare” ancora i nostri ragazzi con la filosofia se poi i filosofi vengono considerati dei perditempo?».
In un’epoca in cui la filosofia corre il rischio di diventare un sapere sterile e lontano dalla realtà, “Verso una filosofia. Da Sgalambro a Zambrano” ci ricorda che il pensiero è sempre un cammino, un percorso da intraprendere con onestà intellettuale e apertura emotiva.

Maria Zambrano

Bruni spiega che «Sgalambro e Zambrano, in modi differenti ma complementari, ci invitano a pensare per cambiare, a riflettere per agire, a sentire per comprendere, superando le certezze del passato e accettando con coraggio la sfida del futuro ignoto, anche mettendo in discussione sé stessi e le proprie convinzioni».
«In queste pagine – sottolinea Pierfranco Bruni – non vi sono, dunque, risposte definitive o soluzioni preconfezionate e costruite ad hoc, ma, al contrario, si offrono gli strumenti per un’autentica esperienza interiore di ricerca e di disvelamento. Il rapporto tra Sgalambro e Zambrano è segnato da un viaggio che passa attraverso i concetti di fenomenologia e di metafisica. Entrambi affrontati con la presenza di molti autori che diventano testimoni di ciò». (giornalistitalia.it)

CHI È PIERFRANCO BRUNI

Nato in Calabria, laureato in Lettere e in Pedagogia, scrittore, poeta, italianista e critico letterario, direttore archeologo, vive la letteratura come modello di antropologia religiosa.

Pierfranco Bruni

Il suo stile analitico gli permette di fornire visioni sempre inedite su tematiche letterarie, filosofiche e metafisiche. Si è dedicato al legame tra letteratura e favola, letteratura e mondo sciamanico, linguaggi e alchimia.
Già direttore del Ministero dei Beni culturali, ha fondato il dipartimento di Demoetnoantropologia, ricoprendo la carica di responsabile delle Minoranze etniche nel nostro Paese. È presidente della Commissione per la “Capitale italiana del Libro 2024” del Ministero della Cultura e presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori italiani e presidente del Comitato scientifico del Premio Troccoli Magna Graecia.
Giornalista pubblicista dal 9 marzo 1982, è direttore responsabile del periodico Nuovo Domani Sud e socio della Figec Cisal, il sindacato unitario dell’informazione, della comunicazione, dell’arte e della cultura. (giornalistitalia.it)

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