ROMA – “Noi combattiamo con un braccio legato, per non dire due, perché l’insieme delle regole pubbliche che vanno bene per una Asl o il catasto quando si applicano ad un’azienda come la Rai creano grandi difficoltà”. Lo ha detto il direttore generale della tv pubblica, Luigi Gubitosi, alla chiusura del convegno “L’offerta del servizio pubblico”.
“Noi non possiamo avere gli stessi tempi e regole, è molto importante che nella governance si chiarisca la natura giuridica della Rai – ha aggiunto – come azienda a governo pubblico che non è come una Asl”. Al tempo stesso, ha sottolineato, “dobbiamo fare un cambio culturale puntando sulla creatività. In Rai non ci sono premi per chi fa bene e problemi per chi fa male. Invece bisogna avere il coraggio di rischiare. Su 600 dirigenti in questi due anni e mezzo ne sono stati avvicendati 150, un quarto, e molte persone vengono dall’interno. In campo editoriale ci mancano ancora quadri importanti e forze nuove, stiamo per finalizzare il concorso per giornalisti”.
Gubitosi è anche tornato sull’importanza della meritocrazia: “Abbiamo fatto tutte le nostre nomine al meglio cercando di scegliere i migliori, stiamo istituendo regole più trasparenti per scegliere i caporedattori. Veniamo da una storia di nomine in Rai di 20 anni in cui questo non sempre è avvenuto. Dovremo aumentare la qualità, l’indipendenza e difendere l’identità culturale del nostro Paese”.
Secondo il dg della Rai “noi siamo l’unica cosa che evita l’omologazione con i prodotti mondiali. Le nostre fiction hanno i maggiori ascolti e nel cinema stiamo facendo bene. Vogliamo ristrutturare il Delle Vittorie in modo che diventi una multisala-centro culturale della Rai, il nostro obiettivo deve essere fare sistema”. (Ansa).
Il dg Luigi Gubitosi annuncia regole più trasparenti per scegliere i caporedattori