Da gennaio mannaia su analisi, farmaci e visite. I delegati Figec Cisal spiegano il loro NO

La Casagit in rosso taglia le prestazioni

Pietro Frenquellucci, Marisa La Penna, Carola Vai, Maria Pia Farinella e Orazio Raffa

ROMA – «Le perdite di bilancio che si sono registrate negli ultimi anni (4milioni 346mila euro al 31 dicembre 2023), la crisi che continua ad interessare il comparto, con il continuo calo di contratti di lavoro dipendente Fieg-Fnsi e il palese insuccesso dell’area sviluppo e promozione per la raccolta di nuovi soci hanno fatto suonare il campanello d’allarme per i conti della “cassa” inducendo la governance di Casagit Salute ad intervenire con una nuova manovra che entrerà in vigore il 1° gennaio del 2025».

Gianfranco Giuliani, presidente di Casagit Salute

Lo evidenziano i rappresentanti dei soci all’Assemblea Nazionale della Casagit aderenti alla Figec Cisal che, nel raccogliere le continue vibrate proteste dei soci, commentano «l’obiettivo del Consiglio di amministrazione, o meglio della maggioranza che governa Casagit, che è stato quello di “recuperare” 6 milioni di euro, tre dei quali rimodulando i contributi dei familiari dei giornalisti e tre milioni riducendo le prestazioni».
«Una manovra – affermano gli esponenti della Figec Cisal in Casagit – che ha impegnato per diversi mesi un’apposita commissione, nominata dal presidente Gianfranco Giuliani, prima di approdare sul tavolo del Cda per il placet definitivo. Il documento è stato approvato dal Consiglio di amministrazione con un solo voto contrario: quello di Carola Vai, componente della Giunta esecutiva della Figec Cisal. Una scelta fatta perché, nella riforma ritenuta indispensabile anche da Carola Vai, è stata del tutto ignorata una pur minima riduzione (almeno il 20%) della quota pari a 1.900.000 euro che Casagit versa ogni anno alla Fnsi e alle sue associazioni regionali di stampa».

L’ingresso della sede centrale della Casagit, al numero 61 di via Marocco a Roma (Foto Giornalisti Italia)

«Il deficit della Cassa – denunciano i rappresentanti dell’Assemblea Nazionale – non può penalizzare solo i soci lasciando del tutto indenni situazioni costose e ormai insostenibili. Riduzione del contributo alla Fnsi, tra l’altro, chiesta più volte anche in passato da numerosi delegati nazionali della Casagit. Tanto più che la maggior parte dei 53.587 iscritti alla Cassa (tra soci, familiari, piani sanitari) non è iscritta alla Fnsi che denuncia circa 15.000 iscritti molti dei quali non aderenti alla Casagit».

La manovra è stata illustrata nel corso dell’assemblea del 27 novembre scorso e, dal 3 dicembre, inviata singolarmente a tutti gli iscritti. Ed è scoppiato subito un focolaio di proteste che continua senza sosta in vista dell’entrata in vigore della manovra.
Uno dei provvedimenti che ha destato maggiore scontento e contro il quale i delegati all’Assemblea Nazionale della Casagit aderenti alla Figec Cisal hanno sempre espresso il proprio disaccordo al Cda e all’Assemblea è «il contributo “intoccabile” alla Fnsi e alle sue associazioni regionali di stampa. Si tratta di circa 1.900.000 euro dei quali 600.000 alla Fnsi e 1.300.000 alle sue associazioni regionali di stampa. In sintesi, mentre la manovra impone a tutti gli iscritti di fare i “sacrifici” che il momento richiede la Fnsi non rinuncia a nulla, neanche per dare un piccolo segnale».
«Tanto è bastano – spiegano i rappresentanti della Casagit aderenti alla Figec Cisal – per far aumentare il mal di pancia anche tra gli stessi iscritti alla Fnsi, tutti convinti che almeno un segnale andava dato. Anche alla luce di quanto comunicato con enfasi del presidente Giuliani  “ormai – ha detto nel corso dell’assemblea – solo 4.000 iscritti inviano richieste cartacee di rimborsi, un numero che certamente diminuirà a breve”. La domanda a questo punto è scontata: ma se sono così pochi coloro che chiedono i rimborsi inviando i plichi, il lavoro delle associazioni regionali è tale da meritarsi una torta di 1.300.000 euro, pari cioè a ben 325 euro per ogni pratica?».
Ma cosa cambierà dal 1° gennaio 2025, giorno di entrata in vigore della riforma di Casagit Salute? Per quanto concerne le quote dei familiari, la contribuzione è definita per tutti in quota fissa per fasce d’età. Sempre in tema di contributi è previsto il sostegno per i nuclei familiari numerosi (dal quarto figlio non è prevista contribuzione). Sarà di massimo 24 mesi nell’arco della vita la contribuzione agevolata prevista per chi è in cassa integrazione o in disoccupazione.
Per quanto concerne i pensionati, il Cda della Casagit stabilirà annualmente il minimale. Per i pensionati giornalisti ex contrattualizzati Fieg-Fnsi l’eventuale raggiungimento del minimale è assorbito dal nuovo fondo di perequazione. Insomma, per i pensionati non dovrebbe cambiare nulla. Andiamo adesso alle prestazioni dove, invece, sono previste diverse e sostanziali modifiche:

ANALISI CLINICHE
Dal primo gennaio sarà garantito il rimborso integrale dei ticket, mentre per gli accertamenti eseguiti in forma privata (senza cioè prescrizione medica su ricetta del SSN) sarà rimborsato il 50% della spesa sostenuta.

FARMACI
Continuerà ad essere rimborsato soltanto il ticket, ma non ci sarà più alcun rimborso per farmaci da banco, parafarmaci, omeopatici, generici ed integratori.

VISITE SPECIALISTICHE
Il rimborso passa da 80 euro per ogni visita specialistica a un massimo annuale di 800 euro a socio con la franchigia del 15% sull’importo della fattura. Scompare, quindi, il rimborso illimitato di 80 euro per ogni visita (esempio: se per una visita specialistica il socio paga 200 euro, il rimborso sarà di 170 considerando che 30 euro sono di franchigia a carico del socio). I pazienti oncologici possono eseguire visite oltre il massimale degli 800 euro, queste saranno conteggiate nel massimale di 150.000 euro già previsto per le cure oncologiche. (giornalistitalia.it)

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