ROMA – Si è svolta a Roma la tanto attesa Festa Bibenda, annuale evento che celebra i migliori vini italiani con la premiazione dei 5 Grappoli, uno dei riconoscimenti più prestigiosi del panorama enologico nazionale.
L’iniziativa, alla 27ª edizione, promossa dalla Fondazione Italiana Sommelier (Fis), si è riconfermata come un’importante vetrina per i produttori di vino di alta qualità, riconoscendo l’eccellenza, la passione e l’innovazione che caratterizzano il mondo del vino italiano.
Ad aprire la serata è stato il “deus ex machina” Franco Maria Ricci, presidente della Fis, che, incorniciato da 180 sommelier schierati nella prestigiosa cornice del Rome Cavalieri, ha dato inizio all’evento con l’ingresso della fanfara dell’8° Reggimento “Lancieri di Montebello” alla presenza di 1.200 invitati che hanno potuto degustare oltre 9.000 bottiglie del valore di 650mila euro.
Un riconoscimento alle migliori cantine. Ogni anno Bibenda premia, infatti, i migliori vini italiani attraverso il simbolo dei 5 Grappoli, il massimo del punteggio che una cantina può ottenere nella guida Bibenda “il più grande libro guida ai vini italiani, agli oli, ai resort e alle grappe”, una delle più autorevoli in Italia. Durante la serata sono stati premiati 747 vini e 52 grappe, simboli dell’eccellenza del Made in Italy.
Il processo di selezione è rigoroso, con degustazioni condotte da una commissione di esperti sommelier che esaminano e valutano ogni vino in modo imparziale. Solo le cantine che riescono a raggiungere livelli eccellenti in tutti gli aspetti, dalla qualità della vinificazione all’espressione del territorio, riescono ad ottenere il punteggio massimo dei 5 Grappoli.
La Festa Bibenda 2025 ha visto sul palco proprio le cantine premiate con i 5 Grappoli, che hanno condiviso le loro esperienze con il pubblico presente, sottolineando l’importanza della sostenibilità, della tradizione e dell’innovazione nel settore vitivinicolo. Durante questa serata speciale dedicata al mondo del vino un plauso con standing ovation é stato dedicato a Claudio Ranieri, allenatore della squadra di calcio capitolina giallorossa.
Il neoallenatore (al suo terzo mandato) ha ricevuto il titolo di “Sommelier d’onore”, un riconoscimento assegnato dalla Fondazione Italiana Sommelier (Fis) e consegnato da Franco Maria Ricci.
«Sono stato chiamato alla Roma dopo una grande grandinata. Ora dovrò fare con ciascuno dei miei calciatori quello che fate voi con ogni grappolo d’uva: prenderne grande cura. Cercherò l’unicità in ognuno dei giocatori, come si fa grappolo per grappolo», ha commentato il commissario tecnico della Roma confessando che, nella quotidianità, con sua moglie non sono soliti bere vino ma amano condividere un buon rosso e, talvolta, le bollicine in compagnia dei loro amici.
Ranieri è il primo sportivo che si aggiunge alla lista dei già insigniti sommelier d’onore negli anni passati come Papa Francesco, Sergio Mattarella, Giuseppe Conte, Re Carlo d’Inghilterra e Camilla (regina consorte).
Ed ancora: Clara Barra, Heinz Beck, Luca Bergamo, Albano Carrisi, Antonella Clerici, Paolo Cuccia, Massimo D’Alema, Fabrizio Del Noce, Massimo Fiorio, Dario Franceschini, Carlo Guerrieri Gonzaga, Riccardo Illy, Enrico Letta, Francesco Lollobrigida, Letizia Moratti, Mario Orfeo, Davide Paolini, Nicola Tinto Prudente, Federico Quaranta, Antonio Santini, Antonio Sergio, Paola Severino, Donatella Tesei, Bruno Vespa, Giovanni Viceconte, Gianfranco Vissani, Salvatore Volpe.
Presente alla serata di gala anche un altro sportivo, il leggendario campione di ciclismo Francesco Moser produttore di Trentodoc nella sua azienda Moser Trento. Non sono mancate altre celebrità in veste di produttori come Al Bano e Giorgia. Personalità importanti del mondo delle istituzioni (Simone Guerrini), della politica (Massimo D’Alema e il senatore Dario Stefàno), del giornalismo (Bruno Vespa), dello spettacolo (il ballerino Emanuel Lo, marito di Giorgia, e la conduttrice e autrice televisiva Tessa Gelisio).
E come ogni anno, le eccellenze nelle eccellenze! Sono stati premiati i 10 Migliori Vini d’Italia scelti da Bibenda 2025 tra tutti quelli degustati e premiati con i 5 grappoli distribuiti in queste regioni del BelPaese:
LAZIO
– Piglio Superiore PerEmilia 2022, azienda Coletti Conti
– Donnaluce 2023, azienda Poggio Le Volpi
– Lunapigra 2021, azienda Colle di Maggio
VALLE D’AOSTA
– Sopraquota 900 2022, azienda Rosset Terroir
LOMBARDIA
– Franciacorta Brut Teatro Alla Scala 2020, azienda Bellavista
MARCHE
– Kurni 2022, azienda Oasi degli Angeli
TOSCANA
– Vermentino 2022, azienda Gualdo del Re
– Bolgheri Superiore Dedicato A Walter 2020, azienda Poggio al Tesoro
CAMPANIA
– Aglianico del Taburno Safinos 2020, azienda Il Poggio
SICILIA
– Etna Rosso Prefillossera 2021, azienda Palmento Costanzo
Un evento che rende omaggio all’eccellenza. Presente anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che a fine evento ha sottolineato l’importanza del vino per la cultura italiana: «La cucina senza un buon vino è afona. Il mondo del vino rappresenta l’essenza del Made in Italy e incontra successo in tutto il mondo».
Un brindisi al futuro del vino italiano! La Festa dell’Abbraccio dei 5 Grappoli di Bibenda 2025 non è solo un’occasione per celebrare il vino di alta qualità, ma anche per riflettere sul futuro di un settore che sta attraversando un periodo di trasformazioni significative. L’attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale, l’utilizzo di pratiche vitivinicole responsabili e l’esplorazione di nuove tecniche produttive sono temi sensibili all’attenzione dei produttori ed esperti enologi.
Un modus operandi che conferma il vino italiano non solo un simbolo di tradizione, ma anche di innovazione e rispetto per l’ambiente. Molte delle cantine premiate con i 5 Grappoli Bibenda, infatti, stanno abbracciando pratiche agricole responsabili, con un focus sulla riduzione dell’impatto ambientale e la valorizzazione del terroir.
Si riconferma ancora una volta il ruolo fondamentale della guida Bibenda nel sostenere e promuovere l’eccellenza del Made in Italy, coinvolgendo istituzioni, ospiti del mondo dello spettacolo e del giornalismo, pronti a fare squadra per valorizzare il grande patrimonio vitivinicolo italiano.
«È una grande festa che chiamiamo la Festa dell’Abbraccio – conclude Franco Maria Ricci –perché c’è un momento in cui i produttori possono abbracciarsi tra di loro ed è questo il momento in cui possono dare amore perché il vino è amore». (giornalistitalia.it)
Anna De Ioris