Dall’esordio al Messaggero a capo cronista e colonna del Corriere della Sera. Aveva 71 anni

Addio a Marco Cianca, gentiluomo del giornalismo

Marco Cianca

ROMA – Si è spento oggi, a 71 anni, nella sua casa romana per un male incurabile il giornalista Marco Cianca. Notissimo nella capitale, era iscritto tra i professionisti all’Ordine del Lazio dal 14 giugno 1977. Nato il 16 agosto 1953, iniziò la sua carriera al Messaggero occupandosi di cronaca, ma presto passò al Corriere della Sera dove ne divenne una colonna, lavorando per decenni nella redazione romana, occupandosi prima di economia e sindacato, e divenendo poi capo della cronaca di Roma e infine capo redattore centrale del quotidiano milanese.

Marco Cianca

Nei vari ruoli ricoperti nelle diverse testate ha sempre lavorato con grande dedizione, professionalità e umanità. Era un vero gentiluomo del giornalismo. Una volta in pensione, ha proseguito l’attività collaborando con Il Diario del lavoro, dove ha curato la rubrica “Il guardiano del faro”.
Nel 2015 ha fatto parte della Giuria del Premio “Giustizia e verità – Franco Giustolisi”, indetto dal Comune di Stazzema per premiare il giornalismo d’inchiesta e ricordare la memoria di Franco Giustolisi, grande giornalista del settimanale L’Espresso, scomparso nel 2014, che di Stazzema era cittadino onorario.
Marco Cianca proveniva da un’importante famiglia antifascista con ruoli centrali nella costruzione dello Stato italiano del dopoguerra. Suo padre Claudio Cianca, ex partigiano, perseguitato politico, militante antifascista, morì a 101 anni nel 2015. Trascorse dieci anni in carcere per aver fatto esplodere un ordigno inoffensivo nel pronao della Basilica di San Pietro nel 1933 quando aveva vent’anni e una gran voglia di rendersi utile alla causa antifascista. Con il suo gesto intendeva richiamare l’attenzione del mondo sull’Italia di Mussolini. Claudio Cianca fu protagonista di memorabili battaglie contro la speculazione fondiaria ed edilizia e poi dirigente della Cgil, consigliere comunale a Roma e a lungo parlamentare del Pci.

Marco Cianca

Marco Cianca lascia la compagna Laura e il figlio Mario. La famiglia ha comunicato che i suoi funerali si terranno in forma strettamente privata. Ho avuto il grande privilegio di conoscerlo e di essergli amico.
Oltre che un collega di grande livello professionale era una persona davvero squisita, sempre sorridente e molto disponibile con tutti.
Assieme a Giornalisti Italia esprimo il mio profondo cordoglio ai familiari e in particolare a sua sorella Sonia, collega del Tg de La7. (giornalistitalia.it)

Pierluigi Roesler Franz

 

Un commento

  1. Riccardo Sabbatini

    Un amico, un ottimo giornalista, una persona perbene. E soprattutto eternamente problematico. Avevamo partecipato assieme all’esperienza del gruppo di Fiesole, per promuovere i temi di un giornalismo professionale. Ed i dubbi che rovesciava nei nostri incontri erano molto superiori alle poche certezze Era un disastro averlo come militante. Ma anche un onore!

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