ROMA – Comunicare in modo efficace e corretto le novità legate al mondo del lavoro, fornendo ai giornalisti non solo informazioni “tecniche” riguardanti gli ultimi provvedimenti di legge, ma soprattutto una chiave di lettura corretta dei dati e delle misure in essi contenuti. È stato questo l’obiettivo del corso di alta formazione promosso dalla Figec Cisal e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro con l’ente terzo InformaGiovani ETS.
Nell’Auditorium del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, in via del Caravaggio, a Roma, nel porgere il saluto ai presenti, il presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, ha evidenziato che «Formazione orientata e flessibilità organizzativa per una diversa gestione della professione rispetto all’attuale modello di lavoro sono gli elementi da cui partire per affrontare e gestire il futuro sempre più all’insegna dell’Intelligenza Artificiale». Tema, quello dell’Intelligenza Artificiale, richiamato anche dal segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, che ha sottolineato l’importanza di poter avere al più presto «regole certe che tutelino le opere d’ingegno e il diritto d’autore e impediscano la creazione e proliferazione di fake news».
Il segretario del nuovo sindacato unitario dei giornalisti e degli operatori dell’informazione, della comunicazione, dell’arte e della cultura si è, quindi, soffermato sullo stato dell’arte della professione giornalistica caratterizzato da un mercato editoriale al collasso per la stampa cartacea, in larga parte tenuta in vita da pesanti ammortizzatori sociali o da contributi pubblici che, piuttosto che servire esclusivamente a prolungare l’agonia di aziende decotte, dovrebbero essere destinati al loro vero scopo: rilanciare seriamente le aziende non attraverso i tagli occupazionali ma con concreti investimenti sulle risorse umane. Parisi ha, quindi, illustrato le opportunità del contratto collettivo nazionale dei lavoro Figec Cisal – Uspi che non lascia indietro nessuno garantendo dignità ai giornalisti (sottraendoli ai rapporti di lavoro mascherati da autonomo) e sostenibilità alle aziende che, nelle realtà più grandi, prevede la presenza obbligatoria del sindacato nella contrattazione di secondo livello.
Le relazioni, affidate ai giornalisti Valentina Paiano, Ignazio Marino e Giuseppe Mazzarino e ai consulenti del lavoro Simone Cagliano, Luca Caratti, Ester Dini e Antonello Orlando, hanno quindi offerto alla platea uno spaccato delle importanti novità sul mondo del lavoro fornendo spunti utili per comunicarle al meglio nel rispetto dei principi deontologici e del Testo unico dei doveri del giornalista.
Analizzate le nuove norme introdotte dal DL PNRR-bis (il decreto legge n. 19/24 convertito nella legge n. 56/2024) per favorire la sicurezza nei luoghi di lavoro e, in particolare, l’obbligo (a partire dal 1° ottobre) per le imprese e i lavoratori autonomi del settore edile operanti all’interno di cantieri temporanei o mobili, di possedere la cosiddetta “patente a crediti”. Un sistema innovativo di qualificazione delle imprese del settore, voluto per rafforzare le tutele dei lavoratori e introdurre un approccio prevenzionale sui temi della salute e sicurezza sul lavoro.
Si è discusso, inoltre, degli incentivi occupazionali voluti dal Governo e dal Ministero del Lavoro, con il Decreto Coesione (DL n. 60/2024 convertito nella legge n. 65/2024), per realizzare la riforma della politica di coesione inserita nell’ambito della revisione del PNRR, al fine di accelerare e rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione 2021-2027 e mirati a ridurre i divari territoriali.
Nello specifico, sono state analizzate le principali misure relative alla promozione dell’autoimpiego nel lavoro autonomo, nelle libere professioni e nell’attività d’impresa nonché gli incentivi all’autoimprenditorialità nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Inoltre, sono state analizzate le iniziative finalizzate sia all’inserimento nel mercato del lavoro di specifiche categorie di lavoratori sia alla crescita economica di determinate aree geografiche del Paese.
Ai giornalisti presenti in aula sono state illustrate anche le regole per orientarsi tra dati ISTAT, INPS e INAIL, fornendo loro anche un indirizzo sulla metodologia adottata dalle singole fonti statistiche. Infine, un apposito panel è stato pensato per rileggere le riforme pensionistiche degli ultimi dieci anni, individuarne i contenuti più complessi e la modalità comunicativa utilizzata dai media. Le riforme “Fornero” e “quota 100”, così come i contenuti delle ultime leggi di Bilancio, hanno rivelato luci e ombre che chi fa informazione deve saper individuare e poi raccontare nel rispetto del rigore normativo, ma tenendo conto della necessità di catturare l’attenzione dei lettori e degli ascoltatori.
Presenti, tra gli altri, il vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Roberto Rossi, e il tesoriere Manuela Biancospino, Giuseppe Mazzarino, membro della Giunta Esecutiva della Figec Cisal, ha osservato che «non è sufficiente riportare dati veri, anche provenienti da fonti ufficiali e qualificate, per fare informazione corretta quando si tratta di lavoro, disoccupazione, precariato, contratti, redditi, pensioni.
Senza conoscenza della materia, accesso ai dati e capacità di contestualizzare, si rischia un’informazione distorta. E questo vale in ogni occasione in cui entra in gioco la statistica, disciplina che andrebbe inserita, e con rilevanza, tanto nei master in Giornalismo quanto nei corsi per praticanti giornalisti propedeutici all’esame di Stato. La statistica medica, ad esempio è complessa e i dati su malattie, vaccini, efficacia, effetti collaterali, indice di mortalità, sono molto difficili da maneggiare; altrettanto si dica per i risultati elettorali. Il giornalista dovrebbe consultare sempre, senza timori o pudori, esperti della materia. Solo così, su questioni oltretutto molto rilevanti per il pubblico, sarà possibile svolgere degnamente una funzione così delicata come quella di informare». (giornalistitalia.it)
Pino Nano