CROTONE – Libertà di stampa e pluralismo della libera informazione. Rti, la storica emittente televisiva calabrese, fondata da Donato De Pietro e Giusy Regalino e portata avanti dalla loro famiglia, mantiene il canale 14 del digitale terrestre grazie ad una battaglia legale che si è dipanata con la sentenza del Consiglio di Stato che dà finalmente ragione alla Tv più antica di Crotone che, per via di un cavillo di interpretazione, ha rischiato di chiudere.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy aveva, infatti, contestato all’emittente crotonese la data del “rinnovo della concessione”. Da qui ne è nato un contenzioso che ha visto prima il Tar (Tribunale amministrativo regionale) dar ragione a Rti Calabria ripristinando la messa in onda sul canale 14 del digitale terrestre, e poi cambiare la propria decisione in sede collegiale. In effetti i titolari dei Rti avevano chiesto al Tar, sia in sede monocratica che in sede collegiale, una sospensiva del provvedimento, e avendone poi avuta una risposta negativa hanno dovuto per forza di cose rivolgersi al Consiglio di Stato.
A questo punto, il Consiglio di Stato ha deciso sulla sospensiva del provvedimento e lo ha fatto in via definitiva, sia in sede monocratica che in sede collegiale, dando ragione all’emittente crotonese. Naturalmente l’ultima parola spetta ancora di nuovo al Tar, che ha già fissato una udienza per il prossimo 22 ottobre, nel corso della quale si entrerà nel merito della vicenda.
«Non poteva essere diversamente da come ha deciso il Consiglio di Stato», commenta il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, che ha manifestato ai colleghi e a tutto il personale dell’emittente crotonese la sua solidarietà e quella del nuovo sindacato unitario dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione. Figec Cisal che ha seguito la vicenda sin dal primo momento con la fiduciaria di Crotone, Antonella Marazziti.
«La sentenza del Consiglio di Stato – sottolinea Parisi – rende merito ad una emittente privata che ha fatto la storia dell’informazione nel crotonese diventando, col passare degli anni, punto di riferimento per l’intera regione Calabria. Dopo 48 anni, una emittente così collaudata e così sperimentata sul piano della correttezza dell’informazione pubblica non poteva accettare di rinunciare al canale 14 su cui per 40 anni i suoi telespettatori l’hanno cercata e l’hanno sempre ritrovata, e solo per un problema di pura interpretazione delle norma. La decisione del Consiglio di Stato ci consente di dire che, in questo Paese, chi lavora con trasparenza e con serietà può ancora credere nella giustizia».
«Infatti – afferma l’editore Donato De Pietro – noi non abbiamo mai smesso di credere nella giustizia. Il Consiglio di Stato sia in sede monocratica, che oggi in sede collegiale, ha finalmente riconosciuto le ragioni della nostra storica emittente crotonese. Abbiamo rischiato di perdere il nostro canale 14 del digitale terrestre e finire magari in coda oltre il canale 84. Voglio, però, spiegare a tutti quelli che ci seguono e ci conoscono che non abbiamo avuto nessun problema di pagamenti, né difficoltà di altro genere. Si è semplicemente trattato di una differente interpretazione delle procedure di rinnovo delle concessioni che grazie ai nostri avvocati, alla nostra serietà e alla fiducia nella giustizia che non verrà mai meno, viene oggi finalmente chiarita, e questo ripristina ciò che in passato ci era stato correttamente assegnato».
«Questo per noi – aggiunge il direttore Donatella De Pietro – non è stato un periodo semplice. Sono state settimane complicate. In questi giorni, poi, tradizionalmente seguiamo il pellegrinaggio della Madonna di Capo Colonna. Lo facciamo da sempre, ma nonostante la tensione e la preoccupazione generale abbiamo continuato a credere nel nostro lavoro e nel nostro ruolo, lavorando ancora più uniti e sempre più convinti di dover difendere le attese e la storia del nostro territorio».
Piena di commozione, naturalmente, dall’anima di Rti Calabria, Giusy Regalino, volto storico e voce iconica della televisione crotonese: «Oggi – ripete la famosa giornalista crotonese – c’è grande soddisfazione per la grande attenzione che abbiamo continuato a ricevere dai crotonesi e non solo. 45 anni di attività televisiva su un territorio sono tanti, come la responsabilità che proseguiremo a sentire». (giornalistitalia.it)
Rti Calabria: una storia lunga 48 anni
RTI (Radio Tele International, nasce prima come radio libera “Radio Crotone International 101” a Crotone nel 1976. Dopo un anno, si concretizza anche il progetto della prima tv libera che è tra le prime in Calabria e a Crotone. È il 1977 quando nasce Rti, Radio Tele International. Una piccola sede nel centro storico di Crotone. Una storia che è andata avanti negli anni, da tv tutta crotonese nel tempo è diventata tv regionale, oggi è infatti Rti Calabria. Grande attenzione per la cultura, la cronaca quotidiana, la vita dei paesi, il cinema, la musica e tutto ciò che ruota attorno alla vita della regione.
Oggi Rti è punto di riferimento dei crotonesi in particolare, ma anche di tanti calabresi che si rivolgono ad essa per servizi di vario genere. Negli anni – ricordano ad Rti – «un sano protagonismo rivolto ad una comunicazione etica, e volta a costruire un sistema televisivo che ha sempre dato spazio anche a settori come lo sport. Un team professionale, diretto dall’editore Donato De Pietro, che ha sempre puntato sull’informazione, nel rispetto delle regole. Una grande attenzione per il mondo della cultura, della politica, ma anche dell’ambiente e di un settore come l’agricoltura primario in calabria. Un impegno costante che ha voluto segnare il passo seguendo una linea sempre vincente. Un sistema di collaborazione che ha voluto mantenere la libertà editoriale e la voglia di essere sempre innovativi».
A distanza di 48 anni, oggi Rti è un sistema articolato di strumenti di ultima generazione. Tanti i servizi speciali, le trasmissioni sportive e di cultura, e servizi in cui i cittadini sono i veri protagonisti dell’informazione. In 48 anni tanti i giornalisti che hanno collaborato con la testata giornalistica, ma tanti anche gli operatori che hanno avuto modo di imparare il mestiere proprio lavorando alle dirette dipendenze dell’emittente crotonese.
«Un percorso che si sta rinnovando – sottolinea lo stesso Donato De Pietro – e che vede un gruppo giovane in posizioni strategiche per una informazione moderna per i tanti telespettatori che ci seguono. La nostra è una Tv calabrese, che nella sua programmazione quotidiana, dà molto spazio ad artisti calabresi e crotonesi, che punta sulla squadra del cuore, in particolare il Crotone Calcio, ma che s’interessa anche di tutti gli altri sport minori che vedono tantissimi giovani campioni e sportivi calabresi impegnati a raggiungere il successo». (giornalistitalia.it)
Pino Nano
Il Caso finisce in Parlamento
Giornalisti Italia è oggi in grado di anticipare un ordine del giorno che nelle prossime ore sarà presentato in Parlamento a firma di Davide Bellomo, avvocato, giurista e deputato eletto in Puglia per il gruppo Salvini premier.
Nell’ordine del giorno si riafferma per l’emittente televisiva crotonese il diritto a poter continuare a trasmettere sul canale 14 che da quasi 50 anni accompagna ininterrottamente la vita e le trasmissione della televisione protagonista di questa complessa diatriba con il Ministero delle imprese e del made in Italy. Ecco il testo della proposta di norma firmato Davide Bellomo.
«La Camera, in sede di conversione in legge del Conversione in legge del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, recante disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport;
Premesso che:
– Il provvedimento, appare riconducibile a sei distinte finalità e lo sviluppo delle infrastrutture fisiche e digitali, in quanto fattore abilitante lo sviluppo e l’accesso ai servizi digitali, costituisce una delle condizioni indispensabili per garantire la competitività di un paese e, dunque, uno degli ambiti che maggiormente necessitano di una guida istituzionale e di una politica industriale chiara e lungimirante;
– nell’anno 1976 a Crotone nasce l’emittente RTI (Radio Tele International), come radio libera “Radio Crotone International 101”;
– nell’anno 1977 da televisione cittadina tutta crotonese nel tempo è diventata tv regionale, oggi è infatti RTI Calabria;
– l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con la delibera n. 353/11/cons ha adottato il nuovo regolamento relativo alla radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale, con validità di dodici anni;
– l’articolo 3, comma 1, dell’allegato A alla delibera de quo prevede che il Ministero delle imprese e del made in Italy rilasci l’autorizzazione destinati alla diffusione in tecnica digitale su frequenze televisive terrestri;
– l’articolo 6, comma 1, stabilisce che “l’autorizzazione … è rinnovabile per periodi successivi di uguale durata previa domanda da presentare almeno trenta giorni prima della scadenza dell’autorizzazione stessa e può essere ceduta a terzi, in possesso dei requisiti previsti per il rilascio dell’autorizzazione, previo assenso del Ministero”;
– l’articolo 6, comma 2, dell’allegato A alla delibera specifica che l’autorizzazione di cui all’articolo 3 si estingue in caso di scadenza del termine di cui al precedente comma senza che sia stato richiesto il rinnovo;
– in data 5 aprile 2012 a RTI Calabria veniva concessa l’autorizzazione per la fornitura di servizi di media audiovisivi in conformità all’articolo 3 del regolamento relativo alla radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale, con validità di dodici anni;
– in data 28 aprile 2012 veniva notificata all’emittente l’autorizzazione alla trasmissione e quindi solo da tale data l’emittente poteva dar corso alle procedure di inizio della sua attività di trasmissione televisiva;
– in data 25 aprile 2024 RTI Calabria, ha presentato la domanda di rinnovo dell’autorizzazione, quindi prima dello scadere della concessione fissata in data 28 aprile 2024;
– il Ministero delle imprese e del made in Italy con provvedimento del 3 maggio 2024 ha dichiarato l’estinzione dell’autorizzazione FSMA all’emittente rete Calabria International, con conseguente cessazione delle attività televisive con la numerazione LCN 14;
– l’interpretazione dell’amministrazione appare, pertanto, oltremodo restrittiva anche in ragione del fatto che non si rinviene in alcuna parte del Regolamento Agcom la qualificazione del termine come perentorio;
– la stessa Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), all’uopo interpellata, con proprio parere espresso in data 28 giugno 2024, ha fornito una interpretazione circa la natura giuridica del termine di cui all’articolo 6 comma 2 dell’Allegato A alla delibera n. 353/11/CONS del 23 giugno 2011 l’Ente ha osservato come “la generalità dei termini procedimentali ha, di prassi, carattere ordinatorio, a meno che la norma non preveda diversamente. Un termine perentorio viene esplicitato dalla norma attraverso una formulazione chiara e inequivocabile che ne stabilisce la natura vincolante e inderogabile”:
Impegna il governo a valutare l’opportunità di adottare con tempestività un intervento normativo al fine di assicurare la corretta interpretazione del termine per il rinnovo dell’autorizzazione per la fornitura di servizi di media audiovisivi lineari destinati alla diffusione in tecnica digitale su frequenze televisive terrestri dell’articolo 6, comma 2, dell’Allegato A della delibera 353/11/CONS del 23 giugno 2011, rimettendo pertanto le televisioni private nei termini per la proroga delle autorizzazioni”. (giornalistitalia.it)