Intervista di Alessandro Galimberti al ministro della Giustizia sul quotidiano Il Sole 24 Ore

Carlo Nordio: “Non sparate sul cronista”

Il Ministero della Giustizia in via Arenula e il ministro Carlo Nordio

ROMA – «Il problema delle intimidazioni civilistiche contro i cronisti esiste e io non solo ripeto “non sparate sul cronista” ma farò una legge per perseguirle». Lo afferma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nell’intervista rilasciata ad Alessandro Galimberti per il quotidiano Il Sole 24 Ore dal titolo “Nordio: siamo in linea con Pnrr, nel 2026 toghe a pieno organico. Il ministro: non toccheremo intercettazioni, sentenza Cedu dice che siamo nel giusto”.

Alessandro Galimberti

Nell’intervista pubblicata oggi, il ministro traccia il bilancio degli investimenti da Pnrr su uno dei capitoli più delicati – anche se meno attrattivi per i media – di via Arenula sottolineando che «conciliare giustizia ed economia si può ma bisogna superare la lentezza dei processi che incide per il 2-2,5% del Pil».
Sul capitolo magistrati, Nordio dice che «per la prima volta raggiungeremo la copertura dell’organico: entro il 2026 assumeremo 1.900 magistrati a copertura dei ruoli (10.600): il quarto concorso sta iniziando, il quinto è in progressione». Ma i capitoli dolenti, e più visibili, della giustizia – scrive Galimberti – restano quelli legati all’attualità, a cominciare dalla sentenza Cedu di giovedì che condanna l’Italia per il caso Contrada (mancata tutela del terzo intercettato): «Musica per le mie orecchie – dice Nordio – una grande gioia perché del tutto in linea, anzi anche più avanti, rispetto al mio Dl. La riservatezza della corrispondenza è nella Costituzione ma è stata devastata dalla giurisprudenza». E ancora «ci dicono che con la manovra sulle intercettazioni vorremmo fare un regalo alle mafie: non le abbiamo mai messe in dubbio, anzi, ma non sono più sufficienti. La mafia non parla più al telefono ma con tecnologie molto più sofisticate». E comunque «il Dl Nordio (fermo da marzo ’23, ndr) andrà in parlamento». Dl in cui riposa anche l’abolizione dell’abuso d’ufficio perché «abbiamo un grande arsenale normativo penale contro la corruzione (17 fattispecie) e questo reato, facoltativo e non obbligato per sollecito dell’Ue, non è mai spia». (giornalistitalia.it)

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