REGGIO CALABRIA – «21 maggio: memoria liturgica della venuta di San Paolo a Reggio. Un legame preferenziale si è stabilito tra San Paolo e la Chiesa reggina. Essa vanta, infatti, la sua origine dalla predicazione dell’Apostolo, il quale, durante il viaggio da Cesarea a Roma, nella primavera dell’anno 61 d.C., provenendo da Siracusa approdò a Reggio.
Nella città dello Stretto si fermò un giorno, come attestano gli Atti degli Apostoli (28,13), passo che è riportato in una iscrizione sulla fascia superiore del protiro della Cattedrale: “Costeggiando giungemmo a Reggio”».
Riprendendo quanto pubblicato sul sito online della Cattedrale, l’ha ricordato stasera, nella Chiesa del Sacro Cuore dell’ex monastero di San Francesco di Sales, a Reggio Calabria, il rettore don Pippo Curatola, uno dei sacerdoti più dotti e illuminati della Chiesa calabrese. Membro del consiglio presbiterale, canonico onorario del capitolo metropolitano, è lo storico protopapa della Chiesa Santa Maria della Cattolica e rettore del Seminario Arcivescovile “Pio XI” di Reggio Calabria.
Giornalista pubblicista, è stato per ben 34 anni direttore responsabile del settimanale cattolico “L’Avvenire di Calabria”, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria, consigliere regionale e consulente ecclesiastico della Sezione Calabria dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, consigliere nazionale e delegato regionale della Federazione dei Settimanali Cattolici Italiani.
Stasera, con le parole semplici del buon pastore che hanno sempre caratterizzato la sua vita e la sua missione, don Pippo Curatola, nella sua omelia ha riportato e commentato uno dei passi più significativi pubblicati sul sito diocesano, ovvero che a San Paolo si deve il primo annuncio del Vangelo e l’impianto sul suolo calabro della prima comunità cristiana, con a capo Santo Stefano da Nicea, che l’Apostolo, nel ripartire alla volta di Pozzuoli, lasciò come primo Vescovo.
San Paolo, “il grande comunicatore di Dio”, è considerato fondatore della Chiesa reggina e padre nella fede dei cristiani di Calabria e da Giovanni Paolo II è stato proclamato, nel 1980, patrono principale dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova.
Secondo la tradizione, Paolo di Tarso sbarcò sulla spiaggia antistante il Lungomare di Reggio Calabria, all’altezza del molo di Porto Salvo detto “Cippo”, nel giorno in cui si svolgeva la festa pagana in onore di Diana Fascelide.
San Paolo chiese e ottenne di parlare alla pagana e distratta folla festante, lì radunata, fino a che fosse durata la fiamma di una lucerna posta su una colonna, ma, prodigio meraviglioso, consumatasi la fiamma, iniziò ad ardere la colonna di pietra, che con la sua luce consentì che la predicazione di San Paolo si protraesse fino al mattino.
Il 21 maggio ricorre la memoria liturgica della venuta di San Paolo a Reggio e in questo giorno si recita, sin dall’antichità, l’Inno alla Colonna di San Paolo e la preghiera. (giornalistitalia.it)
Inno alla Colonna di San Paolo
Salve. o colonna nobile,
più splendente dell’ambra e dell’oro
e più provvida di quella
colonna ignea di Mosè.
Ciò che Paolo proclama
con le sue parole,
conferma con il tuo fulgore.
Con le tue fiamme Reggio
abbraccia la fede di Cristo.
Perciò come quella israelita
guidò gli Ebrei nella terra promessa,
tu, colonna regia,
conduci noi in cielo.
Sia Gloria al Sommo Padre
e al Figlio Unigenito
e al Divin Paraclito
nei secoli dei secoli. Amen
Paulus apostolus devenit Rhegium.
Et seminavit Verbum Dei.