CASSANO IONIO (Cosenza) – Per il grande fotoreporter Rino Barillari quella di Cassano allo Ionio è stata una serata indimenticabile: un mare di applausi per lui e un mare di affetto palese nei confronti di un ragazzo di Calabria (è originario di Limbadi) giunto a Roma appena quattordicenne, nel 1959, dove s’arrangiava dormendo prima a cielo aperto nei prati di villa Borghese, poi trovando una misera sistemazione in una stanzetta con tre letti che, condivisa in cinque, imponeva necessariamente i turni per dormire.
Così ha iniziato la carriera Rino Barillari che, per sbarcare il lunario, faceva i cosiddetti “scattini” immortalando i turisti alla Fontana di Trevi e che, negli anni, il suo straordinario talento, unito ad una passione senza limiti per il giornalismo e la fotografia hanno fatto sì che Federico Fellini coniasse per lui il titolo di “The King of Paparazzi” sinonimo intraducibile, in tutto il globo, di fotografo d’assalto come consegnato alla storia dal film che è fra i capolavori assoluti della cinematografia mondiale: “La dolce vita”.
Rino Barillari oggi viene celebrato e festeggiato in tutto il mondo per via del suo lavoro giornalistico e per il più grande archivio fotografico di cronaca di questo ultimo mezzo secolo. E lui, calabrese nel sangue, sul palco del Teatro Comunale di Cassano Ionio commenta con orgoglio e con il suo eterno sorriso che il Premio Troccoli Magna Graecia alla carriera giornalistica che gli è stato consegnato «è uno dei regali più belli che la Calabria potesse assegnarmi».
«Sono venuto a ritirarlo personalmente – commenta sul palco ricevendo il premio dal direttore di Giornalisti Italia e segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi – perché è anche questa una maniera corretta di onorare la propria terra di origine. Sapete cosa mi chiede la gente quando sono all’estero? Da dove vieni?
Dove sei nato? E quando dico che vengo da un paesino come Limbadi, dove da piccolo frequentavo il cinema del paese e facevo di tutto per non perdermi un solo film, o per stare accanto alla macchina da presa, la gente pensa che io voglia raccontare loro una favola, ma è questa la mia vera storia.
Da quel cinema di Paese sono scappato a Roma per trovare un lavoro, ma dentro di me sognavo di poter un giorno incontrare personalmente ognuno di quegli attori e artisti che avevo imparato a conoscere al cinema. E così è stato.
Non è stata facile la mia vita. In più di cinquant’anni di carriera ha subito 162 ricoveri al pronto soccorso, 11 costole rotte, 1 coltellata, 76 macchine fotografiche fracassate, 40 flash divelti e centinaia di manganellate negli anni del terrorismo, soprattutto quando aveva incominciato a seguire anche i vari tumulti di piazza. Chi mi conosce bene sa, insomma, quante liti per strada, quanti incidenti di percorso, quante botte ho ammaccato e quante macchine fotografiche mi abbiano rotto, ma io sono sempre andato avanti, non mi sono fermato mai, e oggi dedico questo Premio a tutti voi, perché siete anche parte della mia vita».
Il Teatro di Cassano è un uovo stracolmo di gente e l’applauso è scrosciante, lunghissimo, una vera e propria standing ovation che commuove anche la moglie di Rino Barillari, Alessandra Mastrosanti.
Applaudono tutti: dal sindaco Giovanni Papasso agli assessori alla Cultura di Cassano Ionio e Taurianova Capitale del Libro 2024, Annamaria Bianchi e Maria Fedele, al fiduciario della Figec Cisal di Cosenza, Francesco Cangemi, al presidente del Club Unesco di Trebisacce, Franco Maurella.
A condurre la serata Andrea De Iacovo, poi prende la parola lo scrittore Pierfranco Bruni, presidente della Commissione per la Capitale Italiana del Libro 2024 del Ministero della Cultura e presidente del Comitato Scientifico del Premio, per dedicare questa 38ª edizione del Premio Troccoli Magna Grecia allo scrittore calabrese Francesco Grisi: «A distanza di 25 anni dalla sua scomparsa – ricorda Bruni – nessuno meglio di lui può oggi rappresentare degnamente la storia della letteratura calabrese, e a pieno titolo, per i mille meriti che questo straordinario personaggio del passato si porta dietro».
«Francesco Grisi – ricorda Bruni – è stato sempre un intellettuale disorganico anche se la sua formazione di cristiano eretico lo ha sempre condotto sulle sponde di quell’uscita di sicurezza, molto cara al suo amico Ignazio Silone, che non ha mai smesso di essere la sua ironia».
Il primo intervento è di Carlo Parisi, presente a Cassano sin dalla prima edizione del premio giornalistico, quella del 2001: «Ho sempre creduto in questo Premio che col passare degli anni è diventato punto di riferimento del mondo culturale italiano.
Un grazie speciale va a Martino Zuccaro e a sua figlia Ermina, per questo lavoro incredibile che fanno ogni anno al servizio di questo territorio e di questa regione. E un grazie speciale va a Pierfranco Bruni, studioso di grande prestigio, per il grande valore aggiunto che la sua esperienza e il suo peso professionale assicurano. Non è facile per un Premio andare avanti per tanto tempo e sempre con questi ritmi importanti, qui invece accade e accade felicemente. 38 anni sono tantissimi e non posso non dire grazie per il successo di questi anni anche a questa città, alla gente di Cassano, al suo sindaco che ringrazio per la presenza, e a quanti hanno sempre creduto che l’unico vero antidoto alla violenza è la diffusione dei libri e della cultura. Insomma, non avrebbe potuto fare scelta migliore il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano quando, lo scorso anno, ha scelto Pierfranco Bruni come presidente della Commissione Cultura per la Capitale del Libro, che oggi è Taurianova, città della Calabria».
Carlo Parisi dedica gran parte del suo intervento a Rino Barillari: «La gioia di questa sera è doppia: dire Rino Barillari nel mondo è come dire Ferrari, un marchio di qualità conosciuto da tutti. Rino appartiene ormai alla storia del mondo, e non solo del giornalismo fotografico o della fotografia. Con il carattere che ha e con quello che ripete ovunque è il vero ambasciatore nel mondo non solo di questa regione, che ama visceralmente, ma del nostro Paese. La stampa internazionale lo definisce con il felliniano “The King dei Paparazzi”, io preferisco definirlo il Re dei Fotoreporter. Un Re incontrastato che incontro spesso in Piazza di Spagna a Roma e sempre “a caccia” di qualcuno o di qualcosa, della foto che il giorno dopo troviamo immancabilmente sul suo giornale di riferimento che continua ad essere il Messaggero, il giornale della Capitale. Guai a pensare che Rino sia solo un fotografo o un fotoreporter o un giornalista per immagini. È una istituzione, un’icona della storia dell’informazione e della comunicazione in Italia, e soprattutto un Maestro. Un vero grande maestro, e che ho l’onore di annoverare nel Consiglio Nazionale della Figec Cisal, un sindacato che trova la sua forza e la sua ragione di essere grazie a professionisti di altissimo valore come lui».
Carlo Parisi conclude con un monito sull’Intelligenza Artificiale: «Non credo che nessuna intelligenza artificiale, tema questo di grande attualità, potrà mai surclassare la capacità e il fiuto di un cronista come Rino. Semmai il discorso andrebbe allargato alla gestione dell’AI, al pericolo rappresentato dal fatto che la Rete è in mano a cinque grandi gestori con il rischio che possano ulteriormente ridursi rafforzando la dittatura della rete. È il futuro, ma se l’Intelligenza artificiale non verrà regolamentata con equilibro e severità, sarà difficile capire quale è la vera informazione e cosa di non vero in talune notizie diffuse dalla rete rischiamo di trovare. Un tema di una delicatezza complessa e dai mille contorni, non sempre ancora chiari e lineari».
Seguono gli interventi del presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Giuseppe Soluri, che pone l’accento sul ruolo che un Premio come questo di Cassano esercita nella diffusione della cultura in una regione come la Calabria e, soprattutto, in una città dove in passato i riflettori della cronaca nazionale hanno raccontato solo gravi fatti di violenza» e del presidente del Circolo della Stampa Pollino Sibaritide, Mario Alvaro, che sottolinea il valore del Premio “fiore all’occhiello” della comunità e patrimonio della regione.
Tra gli altri interventi della serata, quello del Rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, premiato a Cassano come “Eccellenza”, che ha raccontato con proverbiale semplicità e riserbo i successi del suo Campus universitario che, nel corso di questi anni, è diventato punto di riferimento internazionale proprio per gli studi avanzati in tema di Intelligenza Artificiale, grazie ad una serie di laboratori di ricerca e di professori che sono diventati testimonial d’eccellenza di questo settore così innovativo e rivoluzionario. La verità è che quando lui deciderà di lasciare la guida dell’Ateneo, lascerà ai suoi successori un’Università degna di questo nome. Da qui il Premio ricevuto a Cassano.
Ma ricordiamo i premiati di questa 38ª edizione del Troccoli Magna Graecia:
Premio alla Carriera per il Giornalismo a Rino Barillari: «Il suo prezioso archivio fotografico racchiude, conserva e racconta per immagini la bellezza e il successo di personaggi famosi in tutto il mondo e viene studiato nelle più prestigiose università italiane e straniere».
Per la sezione “Saggistica” premio a Rocco Giuseppe Tassone per il volume “Michelangelo Bellissimo e l’Eccidio Nazista Di Nichel Uber Treuenbrietzen” (Lulu.com) e Menzione speciale al giornalista Santo Strati per il libro “Calabria, Italia” (Media &Books).
Per la sezione “Ricerca” premio alla giornalista Maristella Massari, responsabile della Redazione di Taranto del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, per “La memoria dei vinti” (Mandese editore): pur essendo una ricostruzione di vicende tragiche, si presta a una lettura avvincente e rapida che tiene per la materia trattata e per lo stile agevolmente scorrevole.
per la sezione “Poesia” a Matilde Tortora per “Abbeccedario del bosco” (la mongolfiera); per la sezione “Poesia opera prima” a Angela Gabriella Francesca Giordano per la silloge “Le filastrocche di Dina” (Distribuzioni editoriali).
Targa Francesco Toscano 2024 a Emanuele Merlino, autore di “Un eroe. Ermenegildo Rossi, quando il coraggio fece paura all’Italia” (Eclettica Edizioni): sulla base di uno scavo profondo nei fatti, ha aperto un modo nuovo di guardare gli avvenimenti di un Novecento letto in modo comparato.
Inoltre: “Premio speciale per la tutela dei beni librari ed archivistici” a Rita Fiordalisi, già direttore della Biblioteca Nazionale di Cosenza; “Premio speciale per la Cultura Pedagogica e Didattica orientativa” ad Antonella Dèmola; Premio speciale “onorare le eccellenze” a Nicola Leone, Magnifico Rettore dell’Università della Calabria «per aver fortemente voluto, promosso e sostenuto la “internazionalizzazione” dell’Università della Calabria con lusinghieri risultati». (giornalistitalia.it)
Pino Nano
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Complimenti a Rino, alla sua arte. Standing ovation meritatissima a cui mi unisco.