ROMA – «L’ultimo rapporto sullo stato di diritto ha rilevato che il quadro giuridico che regola il settore dei media in Italia è solido ed efficace. Le autorità di regolamentazione dei media sono indipendenti. Continuiamo a seguire e a monitorare gli sviluppi in tutti gli Stati membri».
Ad affermarlo, a Bruxelles, è stato il portavoce della Commissione europea, Christian Wigand, nel briefing con la stampa, che ha così risposto a una domanda su caso Scurati e sull’acquisizione dell’agenzia di stampa Agi da parte dell’editore Antonio Angelucci, deputato della Lega in Parlamento.
Sul “caso Scurati”, Wigand ha detto che «si tratta di una questione nazionale»; rispetto alla ventilata cessione dell’Agi, invece, «sembra che ci siano molte speculazioni al riguardo ma non sono chiare e non commentiamo nello specifico. In generale, i media indipendenti sono un pilastro fondamentale della democrazia europea. La legge europea sulla libertà dei media, che consentirà una valutazione delle concentrazioni del mercato dei media che potrebbe avere un impatto significativo sul pluralismo dei media e sui cosiddetti test di pluralismo editoriale e di indipendenza dei media. Inoltre, in futuro i fornitori di servizi di media dovranno rendere pubblici, tra l’altro, i nomi dei loro proprietari e garantire maggiore trasparenza nei nostri Stati membri».
In Italia, intanto, Antonio Scurati si scusa con il Tg1 per un riferimento fatto nella sua intervista pubblicata oggi dal quotidiano “la Repubblica”. «Mi accorgo soltanto ora – afferma lo scrittore – di aver, purtroppo, fatto una affermazione inesatta. L’accusa di “vilipendio alle istituzioni” mi è stata rivolta in un contesto televisivo diverso dal Tg1 e non da un giornalista di quella testata. Il marasma di questi giorni mi ha causato questa confusione. Non appena mi è stato segnalato, ho cercato di rimediare. Mi scuso sentitamente con tutti i giornalisti del Tg1».
E sulla vicenda interviene anche il segretario UniRai Figec Cisal, Francesco Palese, sottolineando che «Bruxelles smentisce in un solo colpo tutte le prese di posizione strumentali di qualche politico, di qualche sindacalista di casa nostra e del solito circo mediatico».
«Il quadro Italiano sui media è solido ed efficace – evidenzia il segretario dei “Liberi giornalisti Rai” – e non lo diciamo noi ma un portavoce della Commissione UE, interpellato dalla stampa a proposito dello stato di salute dei media italiani e dei casi Scurati e Agi, su cui sembra ci siano molte speculazioni e non ci sono informazioni chiare. Nessuna emergenza democratica o pratiche asfittiche da parte di alcuno, quindi. Confidiamo sempre nel ripensamento di chi, quotidianamente, mette in cattiva luce la nostra azienda veicolando messaggi apocalittici». (giornalistitalia.it)