ROMA – Al via il prossimo 10 gennaio il piano straordinario di incentivazione all’esodo su base volontaria approvato, il 14 dicembre scorso, dal Consiglio di amministrazione della Rai, entro il limite massimo di 30 milioni di euro. Piano che utilizza quale parametro dell’età per la pensione di vecchiaia la soglia dei 67 anni in quanto limite applicabile non solo nell’anno 2024, ma altresì nel biennio 2025-2026, per effetto del Decreto del 18 luglio 2023 sulle aspettative di vita, che ha confermato tale soglia.
L’iniziativa di incentivazione è rivolta al personale con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato appartenente alle categorie quadri, impiegati, operai e dirigenti.
Il Piano suddivide i potenziali beneficiari in due “bacini” di riferimento:
a) lavoratori che abbiano maturato i requisiti per il diritto alla pensione anticipata cosiddetta “in quota 100” (almeno 62 anni di eta anagrafica ed almeno 38 anni di anzianità assicurativa e contributiva, conseguibile, anche con il cumulo delle contribuzioni accreditate in pia gestioni) entro l’anno 2021, ovvero che abbiano maturato i requisiti della pensione cosiddetta in “quota 102” entro l’anno 2022. Come espressamente previsto dalla legge istitutiva e confermato dall’Inps, una volta perfezionati i requisiti per “quota 100” entro il 31 dicembre 2021, ovvero per “quota 102” entro il 31 dicembre 2022, la prestazione e conseguibile in un qualunque mese successivo, decorsa la finestra di 3 mesi dal raggiungimento dell’ultimo requisito utile. Ciò implica, sul piano pratico – precisa la Rai – che i titolari di “quota 100”/“quota 102”, nel corso dell’anno 2024 possono cessare in qualunque momento ed aver diritto alla pensione, facendo domanda per questo trattamento, dal primo giorno del mese successivo a quello di cessazione;
b) lavoratori diversi da quelli di cui al punto a) per i quali le prestazioni pensionistiche di riferimento sono la pensione di vecchiaia (67 anni di età ed almeno 20 di anzianità assicurativa e contributiva), la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di anzianità assicurativa e contributiva, uomini; 41 anni e 10 mesi di anzianità assicurativa e contributiva donne).
Per quanto concerne, invece, i lavoratori titolari della pensione cosiddetta in “quota 103” (almeno 62 anni di eta e 41 anni di anzianità assicurativa e contributiva, perfezionati entro il 31 dicembre 2023), nonché le lavoratrici titolari della pensione cosiddetta in “opzione donna” considerate le particolari modalità di calcolo della prestazione, si è ritenuto, convenzionalmente, di inserirli nel “bacino” del punto b) ai fini della determinazione dell’incentivo.
Poiché la Legge di Bilancio 2024 ha prorogato la pensione in “quota 103” anche per coloro che conseguano i relativi requisiti (almeno 62 anni di età e 41 anni di anzianità assicurativa e contributiva entro il 31 dicembre 2024) costoro saranno sempre inseriti nel “bacino” b). In tale “bacino”, in ragione delle risorse disponibili, è stato previsto un limite di età minimo per la presentazione della domanda, fissato a 61 anni.
L’accertamento dei requisiti, e dunque l’appartenenza al “bacino” di riferimento, deve avvenire mediante l’obbligo di consegna degli estratti contributivi aggiornati.
È obbligatorio, quindi, trasmettere gli estratti relativi a tutte le gestioni pensionistiche presso cui l’interessato è stato assicurato nell’intera vita lavorativa (Mps, ex Enpals ex Inpdap, ecc.).
Gli estratti contributivi – chiarisce la circolare della RAI – potranno essere acquisiti per il tramite del Patronato o altri intermediari abilitati; in alternativa, direttamente dal dipendente mediante accesso con SPID (ovvero, Carta identità elettronica, o Carta nazionale dei servizi) al portale INPS. Si sottolinea che tale documentazione è sempre necessaria allo scopo di verificare la situazione complessiva e segnalare eventuali discrasie rispetto alle risultanze degli archivi aziendali, fornendo all’interessato ogni utile documentazione ed indicazione per integrare e far sistemare dall’Ente previdenziale la propria posizione assicurativa.
In questo contesto, sarà particolarmente utile, al fine di accelerare la valutazione della domanda ed acquisire certezze circa la singola posizione e la collocazione in uno dei due “bacini”, alla luce delle risorse disponibili, la trasmissione della documentazione (dichiarazione, prospetti. ecc.) rilasciata dai Patronati, dai Caf e/o dagli Enti previdenziali attestante la tipologia di pensione di cui si è titolari e la prima decorrenza utile. Ovvero l’assenza di una qualunque prestazione pensionistica. I dati relativi alla stima dell’importo della pensione, per ragioni di tutela della riservatezza, potranno essere oscurati.
In base alla suddivisione dei destinatari potenziali del Piano in due “bacini”, i lavoratori che, ad esito dell’esame della documentazione contributiva, possano beneficiare dell’incentivo riservato ai titolari di pensione in “quota 100” – “quota 102”, quand’anche abbiano contestualmente maturato i requisiti per la pensione anticipata ordinaria o per “quota 103”, unicamente ai fini del calcolo dell’incentivo, saranno considerati come appartenenti al bacino prima indicato alla lettera a).
Per accedere al piano il personale interessato dovrà far pervenire all’azienda, a partire dalle ore 12 del 10 gennaio 2024 ed entro il 31 luglio 2024, la richiesta di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, dichiarando di voler aderire alla iniziativa incentivante.
La procedura è la seguente: il dipendente dovrà inoltrare la richiesta compilando un modulo telematico, che sarà reso disponibile entro il 10 gennaio, con apposita funzione di “RAI per Me”; nel modulo gli interessati dovranno attestare sotto la propria responsabilità l’appartenenza all’una o all’altra platea di destinatari e la propria situazione pensionistica; il dipendente riceverà una e-mail di conferma dell’avvenuto inoltro del modulo; il dipendente dovrà inviare gli estratti contributivi ed ogni documentazione utile ad esaminare la situazione individuale mediante l’applicativo “RAI per Me”, allegando il “pdf” scansionato della documentazione medesima. Gli estratti possono essere acclusi direttamente al modulo di richiesta, unitamente all’eventuale prospetto/dichiarazione del Patronato/Caf/Inps, o essere inoltrati successivamente, sempre attraverso “RAI per Me”, tassativamente nei 15 giorni di calendario successivi, come indicato nel modulo di domanda. Ciò, al fine di poter compiutamente valutare l’istanza in questione e rispettare i criteri di priorità; il mancato inoltro degli estratti e, piu in generale della documentazione necessaria a supporto, nei termini comporterà la decadenza della domanda e la necessità, eventualmente, di ripresentarne una nuova.
Il dipendente sara avvertito con e-mail che, non avendo inoltrato la documentazione nei termini, la sua domanda è decaduta; viene istituita una casella di posta dedicata esodi2024@rai.it, la quale sarà però utilizzata unicamente per le comunicazioni inerenti all’incentivo, nonché per la gestione delle situazioni particolari in cui non sia possibile l’utilizzo della funzione “RAI per Me”.
In definitiva, le istanze non potranno essere prese in considerazione prima che la documentazione sia stata trasmessa in maniera completa. Sono comunque tenuti a ripresentare la domanda con le modalità e le tempistiche sopra individuate i dipendenti che avessero già manifestato un interesse alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro in data anteriore alla pubblicazione della circolare, con qualsiasi canale. Le comunicazioni pervenute in data successiva al termine indicato del 31 luglio 2024 o comunque con diverse modalità, potranno essere prese in considerazione solo ove vi siano ancora somme disponibili.
La decorrenza della risoluzione del rapporto non potrà comunque andare oltre il 31 dicembre 2024, laddove vi sia un interesse aziendale in tal senso, fermo restando che le cessazioni avverranno secondo i criteri fissati, una volta formalizzata l’accettazione da parte dell’azienda alla proposta del lavoratore, ad esito di una valutazione delle esigenze produttive ed organizzative.
Resta fermo che il dipendente dovrà, comunque, obbligatoriamente esperire gli adempimenti di legge per perfezionare l’uscita sul piano giuridico, a pena di decadenza. Le richieste – precisa l’azienda di Viale Mazzini – verranno accolte nei limiti delle disponibilità economiche stanziate.
Nell’ottica di realizzare una gestione graduale delle uscite si conferma it meccanismo di “finestre” temporali di cessazione, con uscita a scadenza fissa già sperimentato.
In particolare: i soggetti che presentino domanda di adesione dal 10 gennaio al 31 gennaio 2024, potranno cessare il 30 aprile (u.g.s.); i soggetti che presentino domanda dal 1° febbraio al 29 febbraio 2024, potranno cessare il 31 maggio; i soggetti che presentino domanda di adesione dal 1° marzo al 31 marzo 2024, potranno cessare il 30 giugno, e cosi via per i mesi successivi.
Non sarà consentito al lavoratore di indicare una data di cessazione diversa da quella prefissata per la singola finestra (es. un lavoratore che presenti la domanda tra il 10 ed il 31 gennaio non potrà chiedere di uscire ad una data diversa dal 30 aprile 2024). Onde evitare la presentazione di domande non coerenti con i criteri della circolare, il sistema “RAI per Me” consentirà la visualizzazione del modulo di adesione solo a coloro che abbiano compiuto, o che comunque compiranno, i 61 anni di età entro la data di uscita prevista, in relazione alle singole finestre (es. 30 aprile, 31 maggio, ecc.).
Per esigenze di lavorazione, la data di cessazione effettiva dovrà infatti sempre coincidere con la fine del mese. Le domande presentate secondo le tempistiche in precedenza illustrate, saranno accolte secondo l’ordine cronologico di presentazione rispetto alla data di uscita. Nel caso di domande presentate nella stessa giornata, si darà priorità a coloro che siano più prossimi all’età anagrafica per la pensione di vecchiaia (67 anni). Laddove, ad esito dell’accoglimento delle domande presentate il budget si esaurisca, sarà data apposita informazione ai dipendenti.
Resta fermo che, in linea di principio, in ogni circostanza, l’accettazione della proposta del lavoratore è subordinata ad una valutazione da parte dell’azienda, la quale potrà stabilire una diversa data di cessazione del rapporto di lavoro in relazione ad esigenze produttive ed organizzative, fermo restando it rispetto dell’ordine di priorità.
L’azienda potrà, infine, prendere in debita considerazione comprovate situazioni individuali di salute da parte di soggetti che non abbiano compiuto i 61 anni di età e che siano in possesso di un certificato di invalidità civile, laddove residuino risorse disponibili; tali situazioni potranno essere rappresentate dai dipendenti scrivendo alla casella di posta esodi2024@rai.it.
L’importo dell’incentivo da erogare, da considerarsi lordo ed omnicomprensivo e, naturalmente, aggiuntivo rispetto alle “normali” spettanze di fine rapporto (es. TFR, ratei delle mensilità aggiuntive) e nel rispetto delle previsioni degli accordi collettivi applicabili a ciascuna categoria, è calcolato in una certa misura delle mensilità della retribuzione teorica annua lorda (RAL).
In altre parole, la retribuzione lorda utile all’incentivazione equivale al trattamento economico individuale, composto dagli emolumenti di natura retributiva erogati in maniera fissa e continuativa; pertanto, le mensilità dell’incentivo saranno pari a 1/12esimo della RAL spettante, inclusi i ratei delle mensilità supplementari ed il premio di produzione parte fissa per i dipendenti aventi diritto.
La RAL da assumere a riferimento per il calcolo sarà quella posseduta nel mese di chiusura di ciascuna finestra temporale di presentazione della domanda (es. la RAL di gennaio 2024 per le domande che perverranno entro it 31 gennaio; la RAL di febbraio per le domande che perverranno entro il 28 febbraio, ecc.). (giornalistitalia.it)
Pino Nano