UDINE – Il gruppo Nem, Nord Est Media, neocostituita società che ha rilevato dal gruppo Gedi il Messaggero Veneto, Il Piccolo, Mattino di Padova, Nuova Venezia, Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi e Nordest Economia, ha informato in questi giorni i comitati di redazione di un piano di riorganizzazione che prevede 40 prepensionamenti su 137 giornalisti, di cui 20 nel solo Friuli Venezia Giulia: 11 al Messaggero Veneto e 9 a Il Piccolo.
In pratica le redazioni si ridurranno di un terzo proprio mentre è fondamentale la necessità di mantenere un’informazione diffusa sul territorio, quale presidio di democrazia.
Il piano, infatti, rischia di colpire duramente i livelli occupazionali e, soprattutto, il servizio di informazione che da decenni i principali quotidiani del Friuli Venezia Giulia garantiscono.
Al prepensionamento dei redattori si aggiungono, poi, i prepensionamenti dei poligrafici, che passeranno da 23 a 5: uno scenario, insomma, che prefigura un ulteriore aggravio della mole di lavoro a carico dei giornalisti della redazione, l’impoverimento dei contenuti e ulteriori rischi per la rete dei collaboratori.
«Ad essere colpito – commentano Renato D’Argenio, giornalista del Messaggero Veneto iscritto alla Figec Cisal, e Andrea Bulgarelli, coordinatore regionale di Figec Cisal – sarebbe il ruolo fondamentale di racconto del territorio che le due testate regionali continuano a svolgere con quotidiana attenzione e professionalità. Il taglio dei redattori potrebbe comportare la conseguente riduzione delle pagine e dell’offerta informativa delle testate, lasciando così ancora più spazio alle praterie delle fake news. Il tutto, in un Paese in cui soltanto editori e giornalisti devono rispettare norme vecchie di sessant’anni e in assenza di una riforma completa del settore che metta sullo stesso piano l’informazione professionale e la giungla priva di regole dei social media». (giornalistitalia.it)
Figec Cisal: “Svuotando le redazioni si lascia spazio alle praterie delle fake news”