ROMA – La Sezione Controllo Enti della Corte dei Conti, presieduta da Manuela Arrigucci, con determinazione n. 134 del 21 novembre 2023, condensata in 54 pagine, redatte dal Primo referendario Emanuela Rotolo, con allegati ben 40 tra tabelle e grafici, ha trasmesso al Parlamento il suo referto sulla gestione INPGI 1 e INPGI 2 relativa ai rispettivi bilanci per il 2021 (ultima annualità intera per la Gestione Principale sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria prima del passaggio per legge all’INPS dal 1° luglio 2022).
I giudici contabili non hanno, tuttavia, risparmiato le loro critiche per la mancata approvazione del nuovo statuto dell’ente di via Nizza, lamentando che «al momento della predisposizione della presente relazione, non risultano ancora approvati né lo statuto, né le ulteriori modifiche regolamentari richieste dalla norma. Al riguardo, considerato che risulta già ampiamente decorso il termine fissato dal legislatore ai fini del predetto adeguamento, la Corte ribadisce la raccomandazione, già contenuta nella precedente relazione, in ordine alla necessità, non più procrastinabile, dell’avvio tempestivo delle relative iniziative».
Per quanto riguarda la Gestione separata già Inpgi 2 ed ora Inpgi, che garantisce la pensione ai giornalisti lavoratori autonomi e ai co.co.co. e che è finalizzata alla liquidazione in favore degli iscritti, con il metodo di calcolo contributivo, della pensione di invalidità, vecchiaia e superstiti, nonché all’erogazione del trattamento di maternità, la Corte dei Conti assicura che «non pone problemi di sostenibilità, tenuto conto che il rapporto tra obbligati e pensionati è di 20,67». Nelle conclusioni, invece, la Corte fornisce un dato del tutto erroneo e fuorviante secondo cui «l’ammontare medio delle pensioni erogate è di 2.263 euro mensili» perché l’ammontare medio delle pensioni INPGI 2 in realtà ammonta, invece, attualmente a poco più di duecento euro al mese.
Ecco gli altri rilievi e i suggerimenti formulati dalla Corte dei Conti:
1) «pur prendendo atto del miglioramento registrato rispetto al 2020, si osserva che l’andamento negativo dei costi rilevato negli ultimi anni è stato condizionato, tra l’altro, dalla complessa articolazione degli organi sociali, che non appare peraltro funzionale ad assicurare l’efficacia dell’azione dell’Ente. I limiti introdotti alle spese di missione, trasporto e soggiorno, inoltre, non sono stati sufficienti a contenere i costi, tuttora elevati, dei rimborsi spese. Si raccomanda, pertanto, una più razionale composizione degli organi di vertice, che valorizzi le funzioni di indirizzo e controllo nonché le competenze professionali e razionalizzi la gestione delle spese per gli organi»;
2) «il Direttore generale attualmente in carica è stato nominato con delibera del Consiglio di amministrazione n. 25 del 22 aprile 2013. La Corte invita l’Ente a valutare l’introduzione, nella regolamentazione interna, di meccanismi che assicurino il rispetto dei principi di trasparenza e rotazione nella assegnazione degli incarichi dirigenziali di vertice»;
3) «si osserva che l’aumento del costo medio del personale, peraltro già elevato, nonostante la diminuzione del numero dei dipendenti, non appare in linea con i principi di oculata gestione interna delle risorse»;
4) «pur prendendo atto della diminuzione delle spese per le consulenze legali, fiscali e previdenziali del 47,34 per cento rispetto al precedente esercizio, caratterizzato dal conferimento di incarichi straordinari in materia fiscale e amministrativa, e del contenimento delle spese per altre consulenze per il 23,36 per cento, rispetto all’anno precedente, a seguito della diversa ripartizione percentuale, tra la Gestione sostitutiva dell’Ago e la Gestione separata, dei costi derivanti dal contratto di appalto per il servizio di risk management relativo al portafoglio mobiliare investito, si richiama, comunque, l’attenzione dell’Ente sulla necessità di un’attenta valutazione dei presupposti per l’affidamento dei suddetti incarichi esterni». (giornalistitalia.it)
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