CHIETI – C’è un’Italia fuori dall’Italia superiore all’Italia. È l’Italia degli italiani all’estero che, tra emigranti e discendenti, conta circa 80 milioni di persone. È su questa Italia oltre confine che si punta per il cosiddetto “turismo di ritorno”, ovvero i viaggi verso il nostro Paese di italiani e italo-discendenti residenti all’estero alla scoperta delle proprie origini.
Il progetto “2023 Anno del Turismo di Ritorno. Alla Scoperta delle Origini” è, infatti, rivolto agli oltre 6 milioni di nostri connazionali residenti all’estero e agli oltre 70 milioni di connazionali di 2ª, 3ª e 4ª generazione che vivono all’estero. Gli italo-discendenti nel mondo sono, infatti, molto affascinati dalla riscoperta dei piccoli borghi da cui provenivano i loro antenati che, il più delle volte, non rientrano nei circuiti del turismo di massa.
È ruotata intorno a questi temi la giornata dedicata al “Turismo di Ritorno”, organizzata nella splendida cornice del Teatro Marrucino di Chieti, dal Cim Abruzzo, la Confederazione Italiani nel Mondo con la collaborazione della Figec Cisal, la Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione e il sostegno di Satam/Partinsieme, Casamoro, Corfinio/Barattucci e Roxan casa vinicola.
Numerose le presenze istituzionali, associative e del campo letterario che hanno portato il loro contributo al convegno moderato dal giornalista Donato Fioriti, direttore di Radio Luce Abruzzo e fiduciario Figec Cisal di Chieti. Fioriti ha ripercorso le tappe dell’iniziativa che già nel 2022, Montesilvano, aveva visto protagonisti il presidente dalla Provincia di Pescara, Ottavio de Martinis, e gli onorevoli Igor Iezzi e Angelo Sollazzo (Cim).
Al giornalista della Figec Cisal, Ugo Iezzi, presidente del Cim Abruzzo, è toccato il compito di presentare gli autori dell’Antologia “Italia bella mostrati Gentile” introdotti dal critico letterario Massimo Pasqualone: Ugo Ardini, Fiorella Borin, Marica Caramia, Paola Cecchini, Maria D’Alessandro, Gabriele Di Camillo, Pasquale Di Lena, Valentino Di Persio, Camilla Iezzi, Ugo Iezzi, Mariangela Petruzzelli, Nicola Picchione, Rosa Romano, Liddo Schiavo.
Il M° Leontino Iezzi ha, quindi, diretto il gruppo musicale “Arkè”, con canti che ricordano le canzoni popolari dell’emigrazione. Madrina dell’evento e intervistatrice degli autori dell’Antologia la speaker radiofonica Annamaria Acunzo.
Tra gli interventi più significativi: il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, ha sottolineato come il “Turismo di Ritorno” debba essere “sostenibile”, ricordando esperienze non positive in tal senso proprio in provincia di Chieti; l’assessore al turismo del Comune di Chieti, Paolo De Cesare, ha spiegato le opportunità del territorio comunale, illustrando le varie iniziative “in itinere” e offrendo disponibilità per questa tipologia di turismo.
Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, ha evidenziato l’importanza dell’informazione e della comunicazione che, in un settore come quello del turismo, risultano determinanti. Evidenziando che emigrazione e fuga di cervelli hanno decimato l’Abruzzo, che mantiene appena il 26% della popolazione, Pallotta ha insistito sulla necessità di ripartire dalla scuola e dalla cultura (i tre musei sono desolatamente vuoti) valorizzando radici, tradizioni e risorse del territorio.
Temi sui quali si è soffermata anche la prof. Alessandra Melideo (Liceo Scientifico Masci di Chieti), ricordando che l’Italia investe milioni di euro per formare studenti che, al termine degli studi, per lavorare sono costretti ad andare all’estero. Un investimento a perdere, insomma, che deve far riflettere sulla necessità di creare opportunità di lavoro in Italia che si avvalgano dei brillanti cervelli del nostro Paese.
Ernesto D’Onofrio, direttore generale di Cipas, che ha patrocinato l’iniziativa, ha offerto, con aneddoti associativi, uno spaccato di questo turismo non più di nicchia, mentre Simone D’Angelo (Endas Abruzzo), il prof. Simone D’Alessandro (Università D’Annunzio) hanno evidenziato l’opportunità offerta dal “turismo di ritorno”.
L’on. Angelo Sollazzo, presidente internazionale del Cim, nel congratularsi con i colleghi del Cim Abruzzo per l’iniziativa, ha evidenziato come «ormai il turismo di ritorno sia costituito da soggetti di terza generazione, che sono diventati grandi professionisti, imprenditori, personaggi di successo che non vengono per chiedere nulla alla propria Patria di origine, semmai a portare il proprio contributo di crescita e l’esperienza su quanto hanno saputo realizzare all’estero. Un mondo di cui ci si deve rendere conto, che è cambiato e con cui si può e si deve fare sinergia».
Angelo Radica, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino e sindaco di Tollo, ha invece riportato le esperienze di quelle zone italiane che hanno registrato un alto tasso di spopolamento, ma che grazie alla creatività di amministratori illuminati sono riusciti ad avere una nuova vita valorizzando i loro incantevoli borghi.
Carlo Parisi, segretario generale della Figec Cisal, ha concluso i lavori evidenziando che «se c’è un’Italia fuori dall’Italia superiore all’Italia non possiamo ignorare le cause che hanno costretto i nostri connazionali a lasciare il Paese. E se vogliamo davvero che i nostri connazionali tornino, per godersi la pensione o semplicemente per riscoprire o scoprire le loro radici, dobbiamo loro garantire accoglienza, servizi e sicurezza».
«Riscoprire le radici di quello che non è più un Paese per giovani – ha sottolineato Parisi – non significa certo puntare sul fattore nostalgia o, considerato l’elevato numero di italiani che all’estero hanno costruito autentiche fortune, occasione di rivalsa. Significa rendere appetibile sotto tutti i punti di vista un Paese con un patrimonio turistico, artistico e culturale che non ha eguali nel mondo.
Senza dimenticare che, paradossalmente, all’estero il nostro Paese è amato molto di più di quanto non riusciamo a fare noi in Italia, sempre pronti a criticare tutto e tutti, invece di rimboccarci le maniche e investire seriamente, non solo economicamente, senza furbizie e magheggi, ma soprattutto valorizzando il capitale umano. Insomma – ha concluso Carlo Parisi – le eccellenze italiane non hanno eguali nel mondo, ma l’Italia è un Paese di vecchi destinato a morire se chi governa non decide seriamente di dare valore al merito e dignità al lavoro».
Un intervento molto applaudito dalla platea, quello del segretario generale della Figec Cisal, che ha destato forte emozione ed interesse nel pubblico.
Al termine della kermesse, la firma di due protocolli di intesa. Il primo tra il sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione Figec Cisal con l’Associazione Nazionale Città del Vino, che annovera oltre 500 Comuni italiani.
Il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, e il presidente dell’Associazione Città del Vino, Angelo Radica, hanno auspicato una collaborazione stretta ed efficace in termini comunicativi e formativi per un’efficace informazione sulle necessità e le opportunità del settore.
Il secondo protocollo, firmato da Donato Fioriti per Cipas Aps e dalla giornalista Mariangela Petruzzelli per Miss Chef, ha sancito un accordo di cooperazione nel settore enogastronomico, a livello comunicativo ed organizzativo, per far risaltare il format internazionale attraverso Consiglio Italiano Movimento Europeo. Uno spaccato dell’evento è riproposto su DettagliTv, grazie agli operatori Renato Martelli e Ivano Gentili. (giornalistitalia.it)
Donato Fioriti