POTENZA – Attraverso i suoi diari inediti, a distanza di trent’anni, Elisa Claps ci racconta i suoi pensieri, l’amore per la famiglia, il rapporto con le amiche, la fede in Dio e il sogno di diventare medico.
S’intitola “Sono io Elisa Claps” (Edifragema, collana dietroFont, 144 pagine, 16 euro) il libro della giornalista Mariagrazia Zaccagnino, in libreria dal 12 settembre, che include gli scritti di Elisa e i ricordi di sua madre Filomena Iemma.
Della ragazza si è sempre parlato dal 12 settembre 1993 in poi, ma chi era Elisa prima di scomparire? Cosa sognava? Come trascorreva le sue giornate? Cosa la emozionava e cosa, invece, causava in lei turbamento? Chi era davvero la ragazza con gli occhiali e i lunghi capelli castani prima che diventasse il “Caso Claps”?
Con il libro si intende affermare simbolicamente il “ritorno” di Elisa Claps proprio in occasione dell’anniversario della sua scomparsa. Elisa aveva 16 anni quando è stata uccisa nella Chiesa della Santissima Trinità in pieno centro cittadino, a Potenza.
Era il 12 settembre 1993, ma i suoi resti sono stati ritrovati soltanto 17 anni dopo. In tutto quel tempo, in tanti hanno ritenutosi trattasse di un caso di allontanamento volontario. La famiglia Claps non ha mai creduto a tale versione, continuando a lottare per arrivare al suo assassino e alla verità.
Archiviati i processi giudiziari e le ricostruzioni storiche, che resteranno per sempre parziali, il Il 12 settembre prossimo, a Potenza, ci sarà la presentazione dell’opera letteraria di Mariagrazia Zaccagnino che restituisce luce alla giovane potentina rimasta intrappolata per quasi 17 anni nell’oscurità del sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. La postfazione è di Gildo Claps, fratello di Elisa. (giornalistitalia.it)
CHI È MARIAGRAZIA ZACCAGNINO
Mariagrazia Zaccagnino, giornalista professionista iscritta all’Ordine della Basilicata dal 22 giugno 2005, si è laureata in Scienze della Comunicazione, conseguendo successivamente un master in Criminologia e scienze investigative.
Ha collaborato con quotidiani locali e settimanali nazionali, agenzie di stampa e tv. Per l’associazione “Libera” in Basilicata ha curato la comunicazione e un laboratorio di giornalismo d’inchiesta.
Da sempre attiva nel sociale, sostiene i diritti umani e le pari opportunità per uomini e donne. Attualmente lavora all’Ufficio Stampa della Regione Basilicata e si occupa di podcast, in costante ricerca di storie ed eccellenze da raccontare. È mamma di Letizia, Benedetta e Anastasia. (giornalistitalia.it)
Papa Francesco scrive alla mamma di Elisa e al vescovo di Potenza
Riapre la chiesa della Santissima Trinità, ma niente eventi festosi
L’arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, mons. Salvatore Ligorio, ha reso noto di aver ricevuto due lettere di Papa Francesco, una indirizzata a lui e una a Filomena Iemma, mamma di Elisa Claps. Quella indirizzata alla mamma di Elisa è stata fatta recapitare nei giorni scorsi.
Le lettere sono il frutto di un dialogo tra l’arcidiocesi e la Santa Sede per consentire al Santo Padre un aggiornamento continuo sulla vicenda. Proprio l’intervento del Papa, si legge in una nota diffusa oggi dalla diocesi, mostra tutta la sua attenzione al bene della vita della Chiesa e delle persone che portano nel loro cuore la fatica di un dolore ancora vivo. Il Papa ha esortato mons. Ligorio e la diocesi a continuare nella pratica di un «ascolto amorevole e di un dialogo attento con la famiglia Claps».
La lettera per la signora Filomena è una manifestazione ulteriore della premura e dell’affetto del Papa per la famiglia Claps dopo la telefonata personale che fece a mamma Filomena nel gennaio del 2014, appena qualche mese dopo la sua elezione.
Nella lettera a mons. Ligorio diffusa dalla diocesi, il Papa, parlando della «tragica vicenda della giovane Elisa Claps, che ha segnato con una ferita indelebile la storia della città», evidenzia che «la comunità diocesana è chiamata a offrire la sua vicinanza ai familiari della ragazza, offrendo loro una presenza tenera e discreta, un ascolto amorevole e un dialogo attento, cosicché il comune impegno nel sostenere la prova e la preghiera fiduciosa possano favorire cammini di riconciliazione e di guarigione».
In questo spirito, prosegue il Pontefice, «è importante che la chiesa della SS. Trinità, avendo cura di custodire la memoria di Elisa ed evitando celebrazioni liturgiche di carattere festoso, diventi un luogo per la preghiera silenziosa, l’Adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale, e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita». (agensir)