BRUXELLES (Belgio) – «La tutela della libertà di espressione rimane una priorità fondamentale per l’azione dell’Unione Europea in materia di diritti umani, come stabilito nella Dichiarazione universale dei diritti umani 75 anni fa». È quanto si legge nella dichiarazione dell’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, rilasciata in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa.
«Quest’anno – ha aggiunto Borrell – ci uniamo all’Unesco nel sottolineare che, oggi più che mai, la libertà di espressione è fondamentale per tutti gli altri diritti umani e contribuisce in modo decisivo a plasmare un futuro di diritti. Se la conservazione di mezzi di comunicazione liberi, indipendenti e pluralistici è fondamentale per democrazie sane e resistenti, la libertà di stampa è oggi a rischio nella maggior parte del mondo.
Giornalisti, operatori dei media e tutti coloro che forniscono informazioni indipendenti e di qualità al pubblico, che fanno luce sulle gravi violazioni dei diritti umani e sulle atrocità, e che chiedono conto a chi detiene il potere, si trovano sempre più spesso ad affrontare discredito, minacce e attacchi, anche attraverso la disinformazione».
«I reporter dell’Ucraina attaccata, i giornalisti della Bielorussia e dell’Afghanistan, i media indipendenti del Medio Oriente e del Nord Africa, i giornalisti locali dell’America centrale, i premi Nobel delle Filippine e della Russia e molti altri operatori dei media in tutto il mondo, anche in Europa, continuano a pagare un prezzo elevato per l’esercizio della loro professione», rileva l’Alto rappresentante Ue.
«Le giornaliste – sottolinea Borrell – sono particolarmente vulnerabili alle minacce e ai crescenti attacchi, sia offline che online. Sono esposte alla stigmatizzazione, all’odio sessista, al trolling, alla violenza sessuale e di genere e persino all’omicidio. Il 73 per cento delle giornaliste ha subito minacce, abusi e molestie online nel corso del proprio lavoro. Non abbiamo mai visto così tante giornaliste detenute come oggi».
L’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza evidenzia che «in qualità di strenuo difensore del diritto alla libertà di espressione, l’Ue condanna ogni forma di minaccia e violenza contro i giornalisti e sostiene gli operatori dei media in pericolo attraverso missioni locali e programmi dedicati, come la piattaforma Safejournalists nei Balcani occidentali, il progetto Support to independent media and fundamental freedoms in Cambogia e il programma Media Resilience in Afghanistan».
«Parallelamente, l’Ue – aggiunge Borrell – sta agendo all’interno dell’Unione: contrastando le cause strategiche contro la partecipazione pubblica (Slapp), regolamentando i servizi e i mercati digitali e proponendo una legge europea sulla libertà dei media. Contemporaneamente, stiamo rafforzando la capacità critica di contrastare la manipolazione e l’interferenza dell’informazione straniera e di aiutare i cittadini europei a rafforzare la loro resistenza alla disinformazione, alla manipolazione e alla propaganda».
«Difendere e promuovere la libertà di stampa – conclude Borrell – è una missione universale che non conosce confini. L’Ue continuerà a impegnarsi con i governi, i media e la società civile, sia nelle sedi internazionali che a livello locale, per prendere iniziative e rafforzare la libertà di stampa in tutto il mondo». (agenzia nova)