Ingaggiato da Alfredo Romeo assieme a Piero Sansonetti futuro direttore de l’Unità

Matteo Renzi direttore de Il Riformista

Piero Sansonetti e Matteo Renzi

ROMA – Oggi, alla conferenza stampa de Il Riformista, organizzata da Romeo Editore in collaborazione con Open Gate Italia, nella Sala della Stampa Estera, Matteo Renzi, è stato presentato come nuovo direttore de Il Riformista e Piero Sansonetti come futuro direttore de l’Unità.
I due direttori hanno preso parte all’evento, introdotti da Massimo Micucci di Open Gate Italia; mentre l’avvocato, Alfredo Romeo, editore de Il Riformista e L’Unità, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Oggi più che mai editoria e informazione sono capisaldi delle libertà e della democrazia. Nel panorama della stampa italiana ci sono ampi spazi da riempire, così, ho deciso di investire per aiutare a colmarli. L’editoria difficilmente è un affare vantaggioso, ma non penso che il profitto possa essere l’unico scopo e l’unico interesse di un imprenditore.

L’avv. Alfredo Romeo

Sono un imprenditore meridionale, che ha lavorato molto nella sua vita e che da sempre è legato, sia affettivamente sia intellettualmente, alle idee di libertà e di giustizia sociale. Perciò mi sono lanciato in questa sfida. Questa è la ragione per la quale, quattro anni fa, ho acquistato la testata Il Riformista, che, nato come quotidiano di raccordo tra le posizioni della sinistra e quelle del centro – in una cornice radicale, liberale e garantista – poi si è attestato su posizioni più nettamente di sinistra, pur mantenendo sempre alta la bandiera del garantismo».
Romeo ricorda che in occasione del lancio del Riformista disse «Sarà il giornale dei rom e dei re. I rom e i re sono uguali.  Per questo ho investito nuove risorse: voglio dare a tutte le correnti ideali della sinistra e del centrosinistra la possibilità di esprimersi. Perciò ho rilevato la testata dell’Unità, giornale storico, fondato da un gigante politico come Antonio Gramsci. Nelle prossime settimane l’attuale direttore del Riformista, Piero Sansonetti assumerà la direzione de l’Unità, della quale è stato giornalista e condirettore per diversi decenni, e finalmente la sinistra storica e tradizionale tornerà ad avere un suo giornale.

Piero Sansonetti, Matteo Renzi e Massimo Micucci

Il Riformista invece tornerà alla sua vocazione originale liberal-democratica, garantista e pluralista, rappresentando tutte le idee costruttive che vanno dalla sinistra più moderata di ispirazione socialista e democratica, alle tradizioni popolari e quelle liberali, con uno sguardo fortemente rivolto al futuro del mondo. Per questo, ho chiesto a una personalità italiana di grande spessore, come Matteo Renzi, di assumerne la direzione. E lui, generosamente, ha accettato. L’Unità ed Il Riformista saranno giornali diversi, in alcune cose anche contrapposti. Dialogheranno e combatteranno, per il pluralismo e per la crescita del Paese”.
Piero Sansonetti, direttore uscente de Il Riformista che, a breve, prenderà le redini a L’Unità, ha affermato: “Grazie al coraggioso impegno di Romeo nel campo dell’editoria, con Il Riformista e L’Unità, la sinistra ritorna ad avere una voce nella stampa italiana. Negli ultimi anni si era creato un vuoto impressionante che aveva determinato un’inevitabile sbilanciamento dell’informazione a destra. Oggi, questa operazione ripristina gli equilibri, tornando a dare voce alla sinistra che, finora, non poteva condurre alcuna battaglia editoriale. Proprio perché esistono molti tipi di “Riformismo”, io e Matteo Renzi faremo due giornali molto diversi, partendo dal presupposto che L’Unità resterà un giornale totalmente garantista».
Matteo Renzi, che sarà ufficialmente il nuovo direttore de Il Riformista dal 3 maggio, fino al 30 aprile 2024, ha dichiarato: «Più che la mia nomina a direttore, credo che la vera notizia sia il ritorno in edicola de l’Unità, un giornale storico che darà voce a tutta quella maggioranza silenziosa che non si sente rappresentata né dall’ala sovranista al Governo, né dalla sinistra radicale di Elly Schlein e Giuseppe Conte. In questo periodo, che già il 4 dicembre 2016 ho definito della “post-verità”, in cui il confine tra verità e viralità è sempre più sottile, penso che il valore di un giornale non si misuri dalle copie vendute, che sono in netto calo, ma dalla sua credibilità e autorevolezza.

La conferenza stampa nella Sala della Stampa Estera

Il Riformista, nella sua linea editoriale, continuerà a rivendicare il suo nome e, proprio per questo, darà voce a tutta quella parte del Paese che al momento non è rappresentata da nessuna fonte di informazione. Per chi se lo stesse chiedendo, voglio precisare che con Il Riformista “non lascio ma raddoppio”; ovvero: continuerò la mia attività politica come parlamentare dell’opposizione, mettendoci sopra il carico da novanta di questa esperienza ricchissima a livello culturale e, soprattutto, utile per il Paese. Chiaramente rispetto a quella di Sansonetti, Il Riformista assumerà una diversa linea politica su alcune questioni, mantenendo contemporaneamente saldo il fil rouge del garantismo. A tal proposito, voglio precisare che conoscevo Alfredo Romeo come galantuomo, imprenditore del sud, come si definisce lui, e le vicende giudiziarie che ha attraversato mi rendono ancora più convinto e orgoglioso di accettare questo incarico. Perché il nostro Paese ha bisogno di verità, solidità e cultura; di libertà nell’accezione più ampia del termine, a partire proprio dall’informazione. Certo, anche noi saremo schierati. Il Riformista avrà una chiara direzione ma, proprio per questo, saremo aperti ai dibattiti e alle discussioni, intelligenti, concrete e foriere di crescita e di nuove opportunità». (giornalistitalia.it)

 

 

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