ROMA – Il futuro della radio è ibrido, ossia DAB (la naturale evoluzione della trasmissione FM) e IP, senza soluzione di continuità per l’utente. Ma è necessaria una strategia di accompagnamento intelligente, che agevoli lo sviluppo dell’industria, diffonda i nuovi ricevitori e non lasci indietro il pubblico tradizionale.
La radio deve rimanere facilmente accessibile su tutte le piattaforme ibride, cruscotto delle auto in primis, ma anche smart speakers ad esempio. Il tema è all’attenzione dell’Unione Europea nella legge sui servizi digitali (DSA): si tratta della cosiddetta “prominence“, che richiede, in tempo di profilazione e produzione dei contenuti attraverso l’intelligenza artificiale, di affrontare il cambiamento secondo il principio della responsabilità editoriale.
Un’altra sfida riguarda il sistema delle misurazioni, che nello scenario della radio ibrida, devono evolversi man mano che il campo si allarga. Se il sistema venisse cambiato di punto in bianco, creerebbe probabilmente uno squilibrio ancora più grande dal punto di vista delle imprese di settore. (giornalistitalia.it)
Franco Siddi