Sede di Lione in vendita e la maggior parte delle storie sul Qatar coperte da Doha, ma...

Giornalisti preoccupati per il futuro di Euronews

LIONE (Francia) – Una trentina di giornalisti di Euronews sono preoccupati per il fatto che la maggior parte delle storie sul Qatar vengano coperte da Doha. Un ufficio in cui i dipendenti non sono formati per le notizie, ma piuttosto per le riviste sponsorizzate. A dare rilievo internazionale alla vicenda è il prestigioso quotidiano francese Le Monde che, in un articolo di Brice Laemle, spiega che mentre la redazione sperava di essere preservata, le preoccupazioni di Euronews sono riemerse.
Giovedì 24 novembre, i dipendenti hanno, infatti, appreso che la sede del canale di informazione paneuropeo, un edificio verde fluorescente situato nel quartiere Confluence di Lione, era in vendita. La questione di un trasferimento totale o parziale dipenderà dal futuro acquirente.
Secondo le informazioni di Le Monde, al momento non è stato deciso nulla. Questo è un ulteriore motivo di ansia per molti dei cinquecento dipendenti del canale, preoccupati per altre recenti decisioni della direzione. All’origine delle domande c’è un’e-mail interna inviata all’inizio di novembre da Patrick Heery, direttore dei contenuti digitali di Euronews, in cui annunciava che le storie sul Qatar (a parte quelle relative alla Coppa del Mondo di calcio) sarebbero state d’ora in poi trattate dall’ufficio di Doha. «Avendo accesso alle fonti sul campo, sono nella posizione migliore per scrivere le storie», ha detto Heery, sostenendo che «la priorità è concentrarsi sulla copertura europea».

Il quartier generale di Euronews a Lione

Questa scelta irrita alcuni membri della redazione, perché i dipendenti dell’ufficio del canale a Doha non sono addestrati a fare “notizie”, ma storie di “magazine” solitamente sponsorizzate dal Qatar. È questo team, che oggi produce articoli e inserzioni pubblicitarie nella sezione Qatar 365 del sito francese del canale, mettendo in evidenza «le azioni e le opportunità del Qatar sulla scena internazionale».
Si racconta di «come il Qatar stia proteggendo i suoi coralli e si stia impegnando per una migliore gestione dell’acqua dolce», che la sua “scena culinaria” si stia espandendo «dalla cucina tradizionale alle innovazioni digitali», o che la sua «musica tradizionale si stia reinventando aprendosi al mondo».
Lanciata nel 1993 da una ventina di canali europei, con l’obiettivo di rispondere alla CNN americana, Euronews è da luglio di proprietà del fondo d’investimento portoghese Alpac Capital. Con il graduale disinvestimento della Commissione europea, l’azienda ha dovuto trovare nuove fonti di finanziamento privato e ha scelto di ricorrere a contratti commerciali firmati con diversi Paesi, tra cui gli Stati arabi del Golfo.
Dopo un accordo con l’emiratina Abu Dhabi Media Investment Corporation (Admic) nel 2018, Euronews ha stretto una partnership con Media City Qatar nel 2021 e con l’Arabia Saudita nel 2022. A giugno, i rappresentanti del Sindacato nazionale dei giornalisti avevano già espresso preoccupazione per la trasmissione del programma “Inspire Saudi”, ha riferito La Lettre A il 14 giugno.
All’epoca, la direzione aveva promesso di rispettare scrupolosamente l’impermeabilità tra le riviste e il reparto “news”. Mentre i rappresentanti sindacali dell’azienda, che dal 2017 è stata scossa da due piani di licenziamento, non hanno voluto rispondere a Le Monde, diversi giornalisti sono sempre più dubbiosi sulle promesse della direzione.

Patrick Heery

Interrogati da una trentina di collaboratori su questo argomento, il 7 novembre il direttore editoriale Peter Barabas e Patrick Heery hanno cercato di rassicurare le truppe. Di fronte all’emozione di alcuni dipendenti, la direzione ha specificato che in caso di una storia importante da coprire in Qatar, i giornalisti potevano essere inviati da Lione. In un’e-mail del 18 novembre, Barabas ha aggiunto che le notizie sui diritti umani e sull’ambiente saranno coprodotte tra Lione e Doha.
Le richieste di interviste da parte di Le Monde alla direzione del canale sono rimaste senza risposta, ma il canale insiste internamente sul fatto che alla base delle critiche ci sono solo malintesi.
«Stanno annegando i pesci», afferma un giornalista che desidera rimanere anonimo. Il giornalista deplora anche il fatto che dal 2018 –  a causa della mancanza di candidati – Euronews non abbia più una società di giornalisti, un’organizzazione che permette di discutere tra dipendenti e direzione su questioni editoriali. Mentre la riorganizzazione a favore del digitale è prevista per gennaio 2023, la possibile vendita dell’edificio e le questioni editoriali dovrebbero essere al centro delle discussioni della prossima assemblea generale, la cui data non è ancora stata fissata. (giornalistitalia.it)

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