LONDRA (Gran Bretagna) – È morta serenamente, circondata dalla sua famiglia, all’età di 40 anni, la giornalista Deborah James, da anni malata di cancro all’intestino.
La James era un’attivista contro il cancro e dal 2016, quando le era stato diagnosticato, aveva iniziato a raccogliere fondi per la ricerca sui tumori, arrivando a totalizzare 7 milioni di sterline. La notizia della sua scomparsa è stata data dalla famiglia con un post su Instagram: «Siamo profondamente rattristati nell’annunciare la morte di Dame Deborah James; la moglie, la figlia, la sorella, la mamma più straordinarie».
La sua famiglia ha detto che Dame Deborah ha condiviso la sua esperienza sul cancro per «aumentare la consapevolezza, abbattere le barriere, sfidare i tabù e cambiare il dibattito sul cancro». «Anche nei suoi momenti più difficili, la sua determinazione a raccogliere fondi e la consapevolezza è stata fonte di ispirazione», hanno aggiunto i familiari della James, che è stata elogiata per il suo modo senza fronzoli di parlare del cancro, avendo condiviso le sue esperienze di trattamento e di vita quotidiana sin dalla sua diagnosi nel 2016.
Il 9 maggio scorso con un post sul suo account di Instagram aveva annunciato che le cure non le facevano più effetto e che non sapeva quanto tempo le sarebbe rimasto: «Il mio corpo non ce la fa più a continuare», ha scritto. Deborah James è stata nominata Dame dal principe William, andato a farle visita insieme alla moglie Kate a maggio, nella casa dei suoi genitori a Woking, nel Surrey, dove lei aveva scelto di rimanere. Il Duca e la Duchessa di Cambridge – che hanno fatto una donazione al fondo per la ricerca – hanno elogiato i suoi «instancabili sforzi» e l’hanno ringraziata per aver «dato speranza» a coloro che convivono con la malattia. I duchi hanno ricordato la James con un tweet: «Siamo così tristi di sentire le notizie strazianti su Dame Deborah. I nostri pensieri vanno ai suoi figli, alla sua famiglia e ai suoi cari. Deborah era una ispiratrice e una donna incrollabilmente coraggiosa la cui eredità rimarrà viva». (adnkronos)