PALERMO – Paolo Mondani, il giornalista di Report autore del reportage su possibili collegamenti tra mafia ed eversione di destra, è stato convocato dai magistrati della Procura di Caltanissetta un mese prima di mandare in onda il suo servizio a “Report” su Rai 3. Lo ha detto l’autore del reportage dal titolo “La Bestia Nera” a Casa Minutella, il talk show prodotto da BlogSicilia.
«Un mese fa fui convocato dalla Procura di Caltanissetta per capire perché io stavo facendo delle interviste. Siccome non avevo mandato in onda nulla, non avevo scritto nulla – ha detto Mondani – chiesi a loro se l’Ordinamento nostro prevede che sul giornalista venga fatto un lavoro preventivo, su quello che sta pensando, sulle fonti che sta incontrando e sulle interviste che sta facendo. Opposi il segreto professionale su tutte le cose che mi riguardavano. Mi fu risposto che se io avessi mandato in onda alcune di quelle cose, mi avrebbero smentito. Prima ancora di sapere cosa avrei mandato in onda».
Mondani ha anche detto di aver scoperto di essere stato pedinato, filmato e intercettato nel periodo precedente alla messa in onda del servizio. «Non è gradevole da parte di un giornalista subire un trattamento di questo tipo – ha spiegato Mondani – per poi scoprire su un decreto di perquisizione di essere stato seguito, filmato, pedinato e ascoltato. Non so più se questo ha senso. Non voglio fare la vittima, non me ne importa nulla. In questo incontro mi fu detto, ma lei non rischia di bruciare le indagini? E io risposi, bruciare le indagini che non sono state fatte per trenta anni?».
Per Mondani, «è curioso che la Procura di Caltanissetta mi chieda, o mi contesti il fatto – rispetto alla credibilità di Alberto Lo Cicero – che nei verbali ufficiali queste cose Lo Cicero non le ha dette: non ha parlato di Stefano Delle Chiaie. Dopodiché, nel decreto di perquisizione mi si chiede di produrre i verbali di sommarie informazioni di Alberto Lo Cicero, ovvero quelli precedenti. Quelli nei quali Lo Cicero mise a verbale quelle notizie». (ansa)