Ho paura, ma ragiono con la morte. Draghi non pervenuto. Il giornalista è imbavagliato

La frase del giorno di Nicola Gratteri

Nicola Gratteri intervistato da Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7

ROMA – Dopo la notizia dell’attentato che volevano compiere contro di me, né Draghi né la ministra Cartabia mi hanno chiamato… Sì, ho paura. Ho paura, però cerco di addomesticare la paura e cerco di ragionare con la morte. Ci parlo mentre guido in macchina e cerco di addomesticarla. Cerco di razionalizzare il pericolo. Finora ci sono riuscito e vado avanti perché non c’è alternativa se non andare avanti perché se mi fermo mi sento un vigliacco e non ha senso per me vivere da vigliacco. (giornalistitalia.it)

Nicola Gratteri
Procuratore della Repubblica di Catanzaro
ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7
24 maggio 2022

Draghi non pervenuto. Esperto di finanza, ma sul resto non tocca palla

Mario Draghi “non pervenuto”

«Draghi? Non pervenuto per quanto riguarda la giustizia e la sicurezza, mi sembra solo un buon esperto di finanza. Sul resto non tocca palla o se lo fa, mi preoccupa ancora di più perché non capisce che facendo così sfascia tutto». Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.
«C’è un abbassamento dell’etica, nessuno ha più rossore o vergogna e la politica è assente su questo tema. Ma un governo di larghe intese significa avere l’opposizione debole, perché quando invece non c’è una grande maggioranza come questa, l’opposizione può fare la voce grossa. Queste riforme – ha spiegato – vanno bene a tutti, dalla sinistra alla Lega: io sto ai fatti e i fatti dicono che tutti i partiti che compongono il governo hanno votato a favore delle riforme della giustizia».
«La cosa che mi preoccupa di più è la riforma dell’ordinamento giudiziario: ad esempio la separazione delle carriere. Bisognerebbe facilitare il passaggio tra procura e tribunale, perché così si ha la completezza del magistrato, io ad esempio so che cosa serve per arrivare a una prova grazie all’esperienza che ho fatto da giudice.
Inoltre, se passa questa riforma, l’avvocato mi deve valutare ma perché non é possibile il contrario? In questa riforma – ha sottolineato – c’è molta rabbia, é una sorta di resa dei conti. Con questa riforma, chi fa il giornalista non può dare notizie. Ma l’indagato e il suo avvocato posso parlare e dare la loro versione dei fatti…».
«Purtroppo la magistratura – ha aggiunto Gratteri –ha perso un’occasione in questi anni, poteva fare delle riforme interne ma non ha voluto cedere il proprio potere. Ma la riforma del Csm non depotenzia le correnti, anzi. Si creeranno due poli nella magistratura, uno di destra e uno di sinistra. Io continuo a pensare che a una certa politica giovi che la magistratura sia in queste condizioni perché ad ogni scivolone è autorizzata a fare nuove modifiche normative, un antipasto per controllarne il potere. E state attenti a quello che succederà anche all’ordinamento penitenziario». (adnkronos)
«Mi vogliono demolire? C’è gente – ha concluso Gratteri – che si alza la mattina e pensa a me, per diffamarmi. Ma io ho spalle larghe e i nervi d’acciaio e ricevo l’affetto di migliaia di persone. A Catanzaro siamo riusciti a portare la credibilità nella procura e abbiamo il consenso di migliaia di cittadini per cui noi rappresentiamo l’ultima spiaggia. Il termometro per capire se stiamo facendo qualcosa di buono per la collettività é che ho tantissime richieste di colloquio da parte dei cittadini». (giornalistitalia.it)

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