Il potenziamento del web per “compensare” la chiusura dell’edizione notturna?

Tgr Rai verso 27 assunzioni e 24 promozioni

ROMA – Nei corridoi della Rai circola voce che, dopo la chiusura dell’edizione notturna della Tgr, l’azienda avrebbe deciso di potenziare le redazioni web in ogni regione con l’assunzione in ogni regione di una unità per redazione, a cui andrebbe affiancata anche la nomina di un nuovo caposervizio di line. E secondo voci molto bene informate l’azienda si riserverebbe di prendere i nuovi giornalisti necessari al potenziamento della rete web direttamente dalle graduatorie delle ultime selezioni del concorsone, i primi della graduatoria dunque rimasti esclusi dalla prima chiamata.

Alessandro Casarin

In tutto, pare di capire, sarebbero 27 nuovi giornalisti assunti a tempo pieno dopo i primi 11 mesi di prova con regolare contratto giornalistico. Per quanto riguarda, invece, le promozioni dei nuovi capiservizio, potrebbero essere 24 in tutto, e la loro nomina dipenderà dall’anzianità di carriera e forse ancora di più anche dal giudizio di professionalità che spetta per contratto di lavoro in maniera esclusiva al direttore di testata Alessandro Casarin.
Voci comunque, almeno per il momento, che potrebbero però trovare conferme ufficiali già nel prossimo mese di giugno o al massimo prima delle ferie di luglio.
Ma andiamo per ordine. Qualche giorno fa viale Mazzini ha annunciato che «a conclusione di un approfondito confronto, la Rai e il sindacato dei giornalisti Usigrai hanno sottoscritto tre accordi dal forte contenuto innovativo: 1) un progetto di potenziamento dell’informazione web regionale; 2) ricorso a forme di lavoro agile nelle redazioni giornalistiche anche nella fase successiva all’emergenza Covid-19; 3) nuova regolamentazione dell’incarico di inviato».
«Le parti – si legge ancora nella nota ufficiale dell’Azienda – hanno manifestato la comune volontà di continuare un dialogo costruttivo che consenta ancora meglio all’Azienda di affrontare le sfide del futuro dell’informazione. Hanno assunto inoltre l’impegno di definire l’assetto organizzativo per i giornalisti che lavorano nei programmi televisivi». Anche questo un tema assai antico e spinoso, per via di tantissimi giornalisti professionisti che lavorano ancora nei programmi di rete senza un regolare contratto di lavoro giornalistico.
La nota ufficiale dell’Usigrai, molto più dettagliata, aiuta soprattutto a capire che in Rai si preannuncerebbero nuove assunzioni, e soprattutto nuove promozioni.
«Con la firma ieri di un accordo l’Usigrai e la Rai – è scritto nella nota – riprendono la strada del dialogo con il comune obiettivo di rafforzare il ruolo dell’azienda di servizio pubblico nel suo percorso di trasformazione e rinnovamento tecnologico e produttivo, in linea con quanto previsto dal Contratto di Servizio. Grazie al supporto della Federazione Nazionale della Stampa – sostiene l’Usigrai – si è riaperto un confronto che partendo dal comune riconoscimento delle relazioni sindacali e del rispetto delle regole contrattuali ha consentito all’Usigrai di verificare le condizioni per procedere ad accordi su un percorso di sviluppo dell’offerta web e social della Rai».
Il vero crocevia di questo nuovo accordo è la rete e la gestione del web. L’Usigrai, che oltre dieci anni fa ha fortemente voluto la partenza dei siti di informazione della Rai, conferma con l’accordo di ieri questa impostazione, e anticipa che «sono previsti investimenti su mezzi e risorse per l’informazione multipiattaforma e nuovi prodotti informativi per web e social».
Nell’accordo sottoscritto tra Rai e Usigrai si conferma, inoltre, «l’importanza dell’informazione territoriale di servizio pubblico e il ruolo del lavoro giornalistico sul campo». Cosa vuol dire tutto questo? Viene prima di tutto valorizzato il lavoro degli inviati – precisano i vertici del sindacato Usigrai – e il loro ruolo di fonte primaria dell’informazione di servizio pubblico attraverso un accordo che riconosce per la prima volta una “carriera di scrittura”, fino alla possibilità, per gli inviati di maggiore esperienza, di assumere ruoli di coordinamento in occasione di grandi eventi informativi.
Ci pare di capire, dunque, che anche gli inviati in futuro potranno aspirare a diventare capiservizio o anche capiredattori, e comunque coordinatori responsabili di particolari avvenimenti. Cosa che finora non era assolutamente contemplata o prevista.
Ma è stato raggiunto anche un accordo sulla disciplina dello smart working che consentirà anche alle giornaliste e ai giornalisti della Rai, «nel rispetto delle esigenze produttive delle redazioni, una migliore possibilità di conciliazione dei tempi vita lavoro, con una particolare attenzione ai temi della genitorialità e delle fragilità». Tradotto in parole più semplici, mamme e soggetti deboli potranno magari, nel rispetto delle esigenze delle proprie redazioni, lavorare anche da casa». (giornalistitalia.it)

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