SANTA MARIA MAGGIORE (Verbano-Cusio-Ossola) – La Val Vigetto e l’Ossola piangono il giornalista Benito Mazzi che, a 83 anni compiuti, era il decano della provincia del Verbano Cusio Ossola. La sua vita professionale si è sviluppata per intero in quella terra di montagna che sta a cavallo fra il Piemonte e la Svizzera.
“Firma” storica del bisettimanale “Eco Risveglio”, editorialista della testata e direttore per trent’anni durante i quali la testata ha acquisito prestigio e autorevolezza.
Negli ultimi anni è stato aggredito da una malattia che lui ha affrontato con coraggio e determinazione. Recentemente le cure si erano fatte pesanti e, pur resistendo fino all’ultimo, si è dovuto arrendere. Era originario di Re, un piccolo paese ossolano, famoso per un santuario che è meta di pellegrinaggi ma, da tempo, si era trasferito a Santa Maria Maggiore (che dista a un tiro di schioppo), dove è stato insignito della cittadinanza onoraria.
I suoi articoli erano legati da un filo sottile che teneva insieme il territorio che adorava, le abitudini dei suoi abitanti, i costumi antichi e, persino, le superstizioni che la gente ha coltivato per esorcizzare i guai di una terra povera.
Queste tradizioni, Benito Mazzi le ha messe per iscritto anche in una cinquantina di libri alcuni dei quali lo hanno portato a vincere diversi premi letterari: il “Cesare Pavese”, il “Bancarella dello sport” (per due volte) e il “Gambrinus Mazzotti”.
Già dai titoli emerge il desiderio di raccontare le storia di casa: “Il piano delle streghe” e “I fantasmi della Val Vigezzo”, “Le piccole storie Ossolane” e “Quando abbaiava la volpe. Ancora: “Il sogno di Gibo”, “La formica rossa”, “Gli invincibili della neve”, “La ferrovia Vigezzina”.
L’ultima pubblicazione è datata 2020 ed è stata pubblicata per i tipi dell’editrice “il rosso e il blu” che lui stesso aveva fondato nel 2003. Una specie di testamento spirituale. “Sentieri, storie di vita” non si è presentato come una guida per escursionisti, ma come un atto d’amore per le montagne e le vallate dell’Ossola.
Mazzi amava parlare della sua terra e gli piaceva raccontare le storielle del paese perché secondo lui era un modo per non dimenticarsi del passato. Tra gli amici e i colleghi era l’amico di sempre con una parola per tutti oppure con una storia, sempre pronta da raccontare.
Santa Maria Maggiore già si prepara a intitolargli il parco letterario, immaginando un itinerario che ripercorra i luoghi che lui ha descritto nei suoi libri. Benito Mazzi lascia moglie Marcella la figlia Wally il figlio Cristiano. I funerali si celebrano oggi, martedì 26 aprile, alle ore 14,30, nella chiesa di Santa Maria Maggiore. (giornalistitalia.it)
Riccardo Del Boca