ROMA – Alle 2 di stanotte, domenica 30 marzo, le lancette degli orologi dovranno essere spostate di un’ora in avanti, alle 3, per il ritorno dell’ora legale. Un’ora in meno di sonno nel weekend che fa risparmiare ogni anno al sistema Italia circa 90 milioni di euro e che permette anche di inquinare di meno. Il nuovo orario resterà in vigore per sette mesi, fino alla notte tra il 25 e il 26 ottobre, con un risparmio di consumi di energia elettrica pari a 556,7 milioni di kilowattora.
Terna stima che, nel 2014, il risparmio sarà di circa 92,6 milioni di euro. Dal 2004 al 2013 l’Italia ha, infatti, risparmiato circa 6,6 miliardi di kilowattora, circa 950 milioni di euro di minor costo.
Nel periodo primavera-estate, calcola Terna, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato è aprile, con 144,2 milioni di kilowattora (pari al 26% del totale). In autunno, invece, il primato va al mese di ottobre con 152,3 milioni di kilowattora risparmiati. Ciò è dovuto al fatto che aprile ha giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.
Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, invece, poiché le giornate sono già più “lunghe” rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
Infine, da non dimenticare che la maggiore richiesta di energia elettrica nei mesi estivi più caldi è dovuta all’utilizzo dei condizionatori d’aria, ed è quindi indipendente dall’ora legale, poiché legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al maggior numero di ore di luce naturale.
La “genesi” dell’ora legale affonda le proprie radici nel Settecento. Il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin, ma l’idea non ebbe però grande seguito anche perché, all’epoca, i risparmi sarebbero stati relativamente bassi. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l’idea venne ripresa dal britannico William Willet, e questa volta trovò seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al “British Summer Time”, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora avanti in estate.
In Italia l’ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in vigore fino al 1920. L’adozione definitiva risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996 quando si stabilì di prolungarla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.
L’applicazione dell’ora legale nelle aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani ha avuto inizio, anziché alle ore 2 di domani, alle ore 12 di oggi, sabato 29 marzo, ora in cui le lancette dell’orologio sono state spostate in avanti di 60 minuti.