All’Associazione Stampa Estera di Roma grande festa assieme a Pierluigi Roesler Franz

Agenda del Cronista, la tradizione si rinnova

La presentazione dell’Agenda del Cronista 2022 nella sede della Stampa Estera a Roma

ROMA – È stato il presidente del Sindacato Cronisti Romani, Pierluigi Roesler Franz, a presentare oggi a Roma, nella sede dell’Associazione della Stampa Estera, in via dell’Umiltà, la nuova edizione dell’Agenda del Cronista 2022. «Da sempre – esordisce Pierluigi Franz – strumento utile ed agile per i giornalisti impegnati a raccontare la vita quotidiana della capitale e specchio fedele di quanto nella metropoli si può trovare».
Più che una banale cerimonia di lancio di questa nuova iniziativa, ricordiamo che l’Agenda del Cronista riprende vita a Roma dopo otto anni di lungo silenzio. In realtà, nei locali della Stampa Estera, questa mattina, si è celebrata la Festa dell’intera categoria dei cronisti italiani, un andirivieni continuo di giornalisti e tecnici del mondo dell’informazione che hanno confermato con la propria presenza il ruolo e il significato che uno strumento di lavoro come questo può assicurare al giornalismo non solo romano.
Dentro c’è di tutto: indirizzi, nomi, cognomi, istituzioni, rappresentanti consolari, forze dell’ordine, i massimi organi dello Stato, i loro “portavoce”, le mail degli uffici stampa dei vari enti pubblici della capitale, i numeri di telefono di tutti gli ospedali romani e dei loro responsabili stampa, persino i punti di riferimento che il mondo della comunicazione tradizionalmente ha con i vari Tribunali DI Roma e del Lazio e le varie questure e posti fissi di polizia e Carabinieri.

Il segretario Paolo Tripaldi, il presidente Pierluigi Roesler Franz e il consigliere Carlo Felice Corsetti

Una mappa completa, articolata, ragionata, ricostruita e organizzata in maniera quasi maniacale, certamente frutto di una lunga esperienza passata e soprattutto di una lunga frequentazione con il mondo della cronaca. Come dire? Chi l’ha redatta e chi l’ha impaginata ha fatto certamente per anni il cronista “on the road”, alla vecchia maniera.
«Ma questo, attenzione, – spiega da vecchio maestro del giornalismo italiano Pierluigi Roesler Franz – non vuol dire la negazione della parte forse più moderna della professione, che è il mondo dei social e della rete, delle connessioni e dell’intelligenza artificiale, ma semplicemente, piuttosto, un raccordo tra il vecchio e il nuovo, con lo sguardo naturalmente proiettato al futuro».
Una bella lezione di giornalismo per chi era presente alla cerimonia di questa mattina, cosa che non guasta mai, anzi fa immenso piacere stare seduti ad ascoltare la riflessione serena e severissima del direttore del quotidiano Il Messaggero di Roma, Massimo Martinelli che esordisce con una battuta che dà il senso complessivo della festa di oggi: «Senza cronaca, non esiste il giornalismo».

Massimo Martinelli, direttore del Messaggero

La sala gli riserva un applauso speciale, anche perché il dato che forse nessuno si aspettava di sentire, per Massimo Martinelli è invece giustificato e comprensibile motivo di orgoglio aziendale: «Quest’anno – afferma il giovane direttore del Messaggero – per noi e per il nostro gruppo editoriale è stato un anno importante, con una crescita notevole del nostro profitto e delle nostre vendite».
È la conferma, insomma, che il giornalismo della carta stampata, se fatto in maniera seria e completa, può ancora dare frutti importanti per tutti. Al dibattito finale – moderato da Paolo Tripaldi – hanno partecipato in tanti: il consigliere Carlo Felice Corsetti, che ha fatto da padrone di casa assieme a Franz, Romano Bartoloni, il tesoriere Roberto Mostarda, Benito Corradini, Lazzaro Pappagallo, un dibattito a più voci con un filo conduttore comune, dalla difesa della professione alla tutela dei colleghi più giovani, dalla formazione continua al rispetto della privacy, dalle condizioni necessarie per poter lavorare al meglio in ogni nostra redazione alla riscoperta di una memoria storica che recuperi il passato, e soprattutto il richiamo – lo ha detto in maniera chiara Lazzaro Pappagallo, segretario dell’Associazione Stampa Romana – ad una presa di coscienza autorevole e forte dei sacri principi deontologici della nostra professione».

L’intervento di Romano Bartoloni

Il “recupero della memoria”, soprattutto, che Romano Bartoloni, storico presidente del Sindacato Cronisti Romani e presidente del Gruppo romano giornalisti pensionati, ha fatto propria, citando e ricordando i tanti colleghi di un tempo che insieme a lui hanno, in qualche modo, partecipato alla crescita della grande famiglia dei cronisti romani: Lanfranco D’Onofrio, Mario Sarzanini, Guido Columba, Marcello Lambertini, e a questi Roberto Corradini ha aggiunto il nome di Vittorio Ragusa.
Per nulla scontato, invece, il saluto caloroso che è venuto a Pierluigi Franz e Carlo Felice Corsetti, e al loro impegno per questa Agenda del Cronista, dal presidente dell’Associazione Stampa Estera, Maarten Lulof van Aalderen, che giudica questo volumetto – impreziosito dai famosissimi acquerelli su Roma e la campagna romana di Ettore Roesler Franz, eseguiti tra il anni 1875 e il 1907, e dalla storia del Sindacato dei Cronisti Romani ricostruita alla sua maniera, con tutti i dettagli del caso da Pierluigi Roesler Franz – un «modello di lavoro da far vedere e fare arrivare anche ai colleghi stranieri iscritti all’Associazione».

Benito Corradini

Non sono mancate le stoccate di Franz al mondo politico: dalla mancata riforma della diffamazione, ferma da tempo al Senato dopo decenni di discussioni dentro e fuori il Parlamento (fu proprio un duello a Roma tra un deputato e un giornalista del “Fanfulla” a dare origine nel maggio 1877 al sindacato dei giornalisti), al disegno di legge del senatore Primo Di Nicola contro le liti temerarie bloccato anch’esso a palazzo Madama dopo essere stato approvato all’unanimità in Commissione Giustizia. E ancora dal contestato decreto legislativo 188 del 2021 sulla presunzione di non colpevolezza, che inaspettatamente si è di fatto tramutato in un bavaglio ai cronisti di “nera” e di “giudiziaria”, al semisconosciuto successivo decreto legislativo 208 entrato in vigore il giorno di Natale che ha riscritto il testo unico sulla radiotelevisione riaffermando il sacrosanto diritto dei cittadini ad avere un’informazione il più possibile completa, corretta e senza bavagli nel pieno rispetto dell’art. 21 della Costituzione.
È quanto basta per sancire l’importanza della cerimonia di oggi «dedicata – hanno più volte ripetuto Carlo Felice Corsetti, Roberto Mostarda e Romano Bartoloni – ai tanti cari amici che non sono più qui con noi oggi, e soprattutto ai bambini e alle donne dell’Ucraina, a questa guerra così infame e fuori tempo, alle vittime di questo conflitto che all’improvviso ha riportato nel mondo lo spettro di paure ancestrali che sembravano ormai sepolte per sempre».

Pierluigi Roesler Franz e Pino Nano

Non sono mancati i messaggi istituzionali, tanti davvero tanti, inviati ormai via WhatsApp o via mail agli organizzatori della festa, e il primo di questi è stato quello del direttore di Giornalisti Italia, Carlo Parisi, forte probabilmente della straordinaria esperienza vissuta con Nicoletta Giorgetti nella realizzazione dell’Agenda dei giornalisti della Calabria che, per tanti anni, ha scandito la vita dei giornalisti calabresi e dei numerosissimi operatori dell’informazione e della comunicazione che l’hanno ricevuta in tutta Italia e non solo.
Un evento, insomma, all’insegna del «recupero della memoria», ha ragione Massimo Martinelli che invecchiando rassomiglia sempre di più a suo padre Roberto, “principe” dei cronisti romani: «Guai a dimenticare il nostro passato». Bella mattinata quella di oggi alla Stampa Estera, al numero 83 di via dell’Umiltà a Roma. (giornalistitalia.it)

Pino Nano

Un commento

  1. Cristofaro Zuccalà

    Il buon giornalismo di … non vecchio stile si è sempre nutrito di buona, faticosa e onesta cronaca. Scorrendo gli elenchi se ne ha una incancellabile riprova. Un vecchio cronista.

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