ROMA – Stato di agitazione dei giornalisti precari del quotidiano la Repubblica. Lo ha proclamato ieri, con effetto immediato, il Coordinamento precari di Repubblica che, riservandosi di «organizzare iniziative di protesta», ha chiesto «l’attuazione della procedura di raffreddamento ai sensi della normativa in vigore».
Il ricorso alla mobilitazione da parte dei giornalisti precari di Repubblica ha la seguente motivazione: «Nonostante quasi due anni di tentativi di ottenere una convocazione da parte dell’azienda, per ridiscutere i contratti con cui i precari prestano un servizio quotidiano alla testata (andando sistematicamente ben oltre le indicazioni contrattuali), il Coordinamento non ha mai ottenuto risposta; a gennaio ormai cominciato molti giornalisti precari non hanno ancora ricevuto notizie da parte dell’azienda sul rinnovo del proprio contratto, sebbene non abbiano mai interrotto il loro impegno quotidiano, richiesto dalle redazioni, per garantire l’uscita del giornale; in tutte le redazioni sono state promesse possibili assunzioni a un gran numero di storici collaboratori, in numero ampiamente superiore alle assunzioni concretamente possibili; da parte dell’azienda non c’è mai stata chiarezza sui numeri né i destinatari delle future assunzioni; in alcune redazioni locali di Repubblica sono stati annunciati dei tagli di budget dei collaboratori, nonostante nell’accordo del 23 settembre fosse chiaramente indicato che i budget delle redazioni non sarebbero stati toccati (nota a verbale, punto 5: “i giornalisti usciti in prepensionamento saranno sempre sostituiti nel suddetto rapporto 1/2 da giornalisti ex art. 1 CNLG, nell’individuare i quali la Direzione utilizzerà prevalentemente il bacino dei collaboratori di cui all’accordo 10 dicembre 2015 e le loro assunzioni non modificheranno i valori correnti di budget delle redazioni per le collaborazioni”».
I precari ricordano, inoltre, che non è stato rinnovato il contratto annuale (“jobs act”) di due componenti del Coordinamento dei precari di Repubblica che, nelle scorse settimane, hanno depositato al Tribunale del lavoro un ricorso contro l’azienda. Il Coordinamento ricorda ancora che «già nei mesi scorsi, immediatamente dopo l’invio di una serie di diffide all’azienda ad agosto, a uno storico collaboratore senza contratto è stato immediatamente impedito di proseguire la collaborazione con Repubblica». (giornalistitalia.it)
“Non c’è mai stata chiarezza sui numeri né i destinatari delle future assunzioni”