Emma, Enpa, Epc e Nme denunciano rischi evidenti per libertà e pluralismo dei media

Big Tech: editori in rivolta sui servizi digitali

BRUXELLES (Belgio) – «Il settore della stampa europeo è favorevole a una nuova regolamentazione asimmetrica di Internet, ma le nostre associazioni non possono sostenere una relazione con rischi così evidenti per la libertà e il pluralismo dei media». Ad affermarlo sono Ilias Konteas (European Magazine Media Association ed European Newspaper Publishers’ Association), Angela Mills Wade (European Publishers Council) e Wout van Wijk (News Media Europe), ovvero i rappresentanti delle associazioni europee degli editori, in relazione al testo sui servizi digitali approvato oggi in commissione per il mercato interno al Parlamento europeo.
Il settore della stampa chiede alla plenaria del Parlamento Europeo, che dovrà votare la posizione finale nella sessione di gennaio, di «presentare emendamenti per la protezione dei contenuti editoriali e gli introiti pubblicitari online, o altrimenti di respingere la relazione».
In particolare, gli editori europei chiedono che la relazione venga modificata in plenaria, sulla base delle «soluzioni concrete delle commissioni per gli affari giuridici, l’industria e la cultura per mantenere i contenuti di stampa leciti, vincolanti per tutti gli intermediari (articolo 12) o per le piattaforme online di grandi dimensioni (articolo 27).
«La protezione dei dati e la pubblicità basata sui dati, inoltre, dovrebbero essere – secondo le associazioni – lasciati al Gdpr e al prossimo regolamento ePrivacy. Qualsiasi ulteriore restrizione al consenso e all’uso dei dati che vada oltre il Gdpr sarebbe inaccettabile»,
«Qualora questi aspetti non dovessero essere affrontati in plenaria, invitiamo il Parlamento europeo a riconsiderare la relazione in commissione fino a quando non si troverà un compromesso appropriato e ragionevole». (giornalistitalia.it)

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