MESSINA – Nasce da un misterioso furto di pipe al collezionista Carlo Santamaria la prima indagine dell’agenzia “Occhiello” che impegna la giornalista-detective Anna Dalù, l’investigatore privato Giovanni Agati e il fotografo Pulce. Seguendo le tracce del misterioso furto, avvenuto a Villafranca Tirrena, si entra nel misterioso mondo delle pipe e nel sottobosco di un ambiente in chiaroscuro, sul filo della legalità: ladri acrobati, insospettabili agenti di polizia, apparati istituzionali e ricettatori internazionali.
“I guastatori delle pipe” (Clipping edizioni, 240 pagine, 12 euro), nuovo libro del giornalista Enzo Basso, è un viaggio a ritroso nella storia del fumo, che si inanella, come i cerchi della corteccia della radica di pipa, per arrivare ad alcuni pezzi unici, le pipe Lula e Manna, il sogno nascosto di tanti collezionisti.
Anna Dalù si stacca via via dalle collaborazioni con i quotidiani e passa alla sua attività di free lance investigativa. Un lavoro ricco di sorprese che schiude inaspettati orizzonti professionali, restituendo al mestiere di giornalista quella funzione di controllo sul potere, la dimensione che la cronista cercava.
Reporter fuori dai canoni tradizionali, Anna Dalù a 35 anni apprende in questa prima inchiesta i ferri del mestiere da un investigatore di esperienza, Giovanni Agati, sorpreso dal fiuto e dal coraggio di Anna Dalù, in coppia con il fotografo Pulce.
Dall’idea di formare l’agenzia giornalistica e investigativa Occhiello, nasce un nuovo modo di affrontare le indagini, che si muove secondo canoni inediti e inaspettati tanto della professione di giornalista che di quella di investigatore. Il giallo si snoda da Messina, alla Calabria, per arrivare in America, a Chicago, quando le pipe, da varie direzioni, rientrano per trovare posto nel primo museo del fumo in Sicilia. Con una inaspettata sorpresa…
Le indagini giornalistiche sono anche il pretesto per raccontare il territorio, descrivere la Sicilia e la Sardegna.
È un viaggio anche alla scoperta delle origini quello di Anna Dalù, la cronista-detective di Roccavaldina nata dalla penna del giornalista siciliano Enzo Basso, protagonista di una collana di 32 libri di Clipping edizioni di cui il primo è, appunto, “I guastatori delle pipe” e il secondo, “La farmacia dei misteri” che narra la storia di antichi vasi contenenti erbe officinali. Seguiranno le indagini su casi legati al cane di Mannara e al miele di sulla.
La Sardegna recita un ruolo fondamentale nella vita della protagonista: i suoi genitori e i suoi nonni erano sardi di Lollove, nel Nuorese, e di Rebeccu, frazione di Sassari. Dopo la perdita della madre è proprio la nonna a prendersi cura della piccola Anna Dalù. «Quella donna forte – spiega Enzo Basso – si trasferisce in Sicilia e cresce la nipotina trasmettendole educazione e cultura sarda: nel suo vocabolario ci sono da sempre il cannonau e la pattada. In Anna Dalù il legame con la Sardegna è strettissimo, uno dei libri è dedicato proprio a un viaggio sull’Isola».
«Quella di Anna Dalù è la storia di una giovane cronista che muove, tra passione e difficoltà, i primi passi nel mondo del giornalismo», spiega Enzo Basso tenendo a sottolineare che la collana della casa editrice Clipping è «una sorta di provocazione e allo stesso tempo la ricerca di canali fisici alternativi per distribuire i libri. Nel promuovere l’editoria di Sicilia e Sardegna abbiamo, infatti, deciso di sperimentare la distribuzione legata al contenuto del libro. Pertanto, “I guastatori delle pipe” sarà distribuito anche nelle tabaccherie e quello che narra la storia delle ceramiche che contenevano erbe medicinali, “La farmacia dei misteri”, potrà essere acquistato in farmacia». (giornalistitalia.it)
Le indagini di Anna Dalù e dell’agenzia Occhiello nella penna del giornalista Enzo Basso