ROMA – È morta la contessa Olghina di Robilant, 87 anni, giornalista e scrittrice delle cronache del jet set romano che il “re dei paparazzi” Rino Barillari ha definito la regina della “Dolce vita”. Figlia del conte Carlo Nicolis di Robilant, primogenito dei cinque figli del conte Edmondo Nicolis di Robilant e di Valentina Mocenigo, e di Caroline Kent. Cresciuta a Venezia, si trasferì a Roma nel 1958 cominciando l’attività di giornalista pubblicista e divenendo una delle grandi protagoniste del jet set romano.
Proprio il 5 novembre di quell’anno, giorno in cui la di Robilant compiva 24 anni, divenne celeberrima la sua festa di compleanno nel ristorante Rugantino di Trastevere. Nel corso della serata ebbe, infatti, luogo il famoso spogliarello della ballerina turca Aïché Nana, che divenne il primo “scandalo” della Dolce Vita romana e costituì lo spunto per il celebre film di Federico Fellini. Da tempo, Olghina di Robilant aveva lasciato la Capitale per trasferirsi in Toscana.
La contessa Olghina di Robilant, protagonista anticonformista di una delle famiglie più illustri dell’aristocrazia italiana, ha sempre vissuto avventurosamente e in libertà. Durante l’esilio dei Savoia in Portogallo, ha diviso viaggi e divertimenti con re Umberto II e con le principesse sue coetanee, davanti alle quali non voleva fare la riverenza.
I suoi ricordi si intrecciano con la vita dell’alta società di allora, che ha raccontato in articoli di giornali e libri con occhi critici e indiscreti: le amicizie e i viaggi del re, le case che abitò, i dissapori con Maria José, il tormentato rapporto col figlio Vittorio Emanuele, i flirt delle principesse, l’amicizia del sovrano con Amalia Rodriguez, l’incontro con Ernest Hemingway e il torero Dominguin.
Ha scritto per Lo Specchio, Momento Sera, People, Esquire, il Giornale d’Italia e ha tenuto rubriche anche per Kataweb (Olgopinions) e Dagospia. Fra i suoi libri l’autobiografia “Sangue Blu’ per Mondadori, e “Nobiltà e Snob” per Mursia. (adnkronos/giornalistitalia.it)