Nel libro del giornalista, da martedì in libreria, un vero e proprio viaggio nell’interismo

Tommaso Labate Interista Social Club

Tommaso Labate e la copertina del suo ultimo libro in libreria dal 9 novembre

ROMA – Il tifo calcistico è qualcosa di più di una storia d’amore o di una fede religiosa, è una condizione dell’essere. Si è di una squadra fin da bambini e la si ama seguendo dinamiche personalissime, fatte di consuetudini e liturgie ben precise, che rispondono a una grammatica che il non tifoso non può che ignorare.
Nel libro “Interista Social Club” (Mondadori, pagine 156, euro 18), Tommaso Labate prende le mosse dalla recente vittoria dello scudetto del 2021 da parte della sua Inter per accompagnare il lettore alla scoperta di questa grammatica, attraverso un vero e proprio viaggio nell’interismo. Una riflessione in cui sport e costume, analisi e narrazione si intrecciano fino a toccare la società, la cultura e la politica del Paese nel suo complesso. Un viaggio al termine di notti insonni in cui, sullo sfondo dei ricordi, si stagliano avvenimenti felici, come la conquista dello scudetto del 2008, o delusioni laceranti, come il titolo perso all’ultima giornata il 5 maggio 2002, fatidica data dalla quale Labate trae spunto per imbastire uno dei capisaldi della sua personale analisi dell’indole interista.

L’Inter Campione d’Italia 2020-2021

Se è vero, infatti, che c’è una piccola percentuale di pessimismo dentro ognuno di noi, nel tifoso di calcio – e in particolar modo in quello dell’Inter – questa percentuale è più alta. Si tratta di una sorta di «ottavo vizio capitale» che fin dalla nascita lo accompagna, latente e silenzioso ma sempre presente, nell’altalena di emozioni in cui la passione per il calcio e le questioni della vita si intrecciano, spesso sfumando i propri contorni fino a diventare una cosa sola. Una girandola di gioie e delusioni in cui si alternano «diverse gradazioni di paradiso» e veri e propri «gironi infernali».

Josè Mourinho

Antonio Conte

Fra i vari personaggi che popolano queste pagine ce n’è uno che aleggia come un fantasma da esorcizzare, quel José Mourinho il cui nome, grazie alla conquista del Triplete, è destinato a restare impresso per sempre nella storia dell’Inter. Ed è stato proprio un ex juventino, Antonio Conte, a «liberare» gli interisti da un’eredità tanto pesante in una sera di ottobre del 2019, quando i nerazzurri, pur giocando un calcio spettacolare, persero con il Barcellona in una partita della fase a gironi della Champions League. Fu una sconfitta ingiusta, che lasciò un segno indelebile nel cuore dei tifosi, ma segnò l’inizio di un nuovo percorso. Perché il calcio è come la vita. E la sconfitta, più della vittoria, in alcuni casi è la chiave dell’eternità. (giornalistitalia.it)

CHI È TOMMASO LABATE

Tommaso Labate

Tommaso Labate, firma del «Corriere della Sera», conduce tutti i giorni su Rai Radio 2 «Non è un paese per giovani» (con Massimo Cervelli) e tiene una rubrica sul settimanale «Io Donna».
Nato il 26 novembre 1979 a Marina di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria, giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 2 settembre 2007, ha iniziato la sua carriera giornalistica a «Il Riformista», diretto da Antonio Polito. Ospite di talk show televisivi come opinionista, ha condotto su LA7 i programmi di approfondimento «In onda» e «Fuori onda», insieme a David Parenzo. Nel 2018 è uscito il suo primo libro, I rassegnati. L’irresistibile inerzia dei quarantenni (Rizzoli). Nel 2021 il suo primo podcast per Audible, Puzzle. (giornalistitalia.it)

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