Pizzuto, Rossi e Lozzi spiegano le ragioni della loro scesa in campo per “Rifare Ordine”

Odg Lazio: Giornalisti 2.0 “nel nome di Gino Falleri”

ROMA – I giornalisti Maurizio Pizzuto, Roberto Rossi e Maurizio Lozzi, coordinatori del Gruppo Gino Falleri-Giornalisti 2.0, spiegano le ragioni della loro scesa in campo e del loro impegno in favore dell’Ordine Regionale e Nazionale dei Giornalisti.
«L’impegno che ci anima – affermano Maurizio Pizzuto, Roberto Rossi e Maurizio Lozzi – è per partecipare e contribuire concretamente a “Rifare Ordine” E per non far apparire più la nostra istituzione di rappresentanza solo una tassa fastidiosa da pagare ogni anno, ma renderla autenticamente meno imbalsamata e sempre più vicina ai Colleghi ed alle Colleghe. Non apparteniamo a nessuna corrente e non siamo una lobby. Siamo indipendenti ed autonomi perché crediamo che l’Ordine non può continuare a succedere a se stesso con logiche di corrente e di scuderia che lo fanno diventare un ostacolo se non appartieni o ti allinei ad esse».
«Stiamo sicuramente – sottolineano Pizzuto, Rossi e Lozzi – con chi ha bisogno di noi e del nostro impegno. Siamo “con”, perché siamo inclusivi, e non semplicisticamente “contro”, perché crediamo in una concreta riforma dell’Ordine dei Giornalisti, basata su accessi diversificati a seconda della natura professionale dei nuovi giornalisti e, comunque, rispettosa di quanti sono già iscritti all’albo».
«I nostri candidati – spiegano Maurizio Pizzuto, Roberto Rossi e Maurizio Lozzi – vogliono impegnarsi autenticamente nell’Ordine offrendo nuovi stimoli e idee innovative, a prescindere dai gettoni di presenza e senza cercare rendite di posizione legate ad arcaiche logiche di corrente».
La lista “Gruppo Gino Falleri – Giornalisti 2.0” intende, insomma, «riportare ordine nelle nostre casse e nelle nostre controversie più dichiarate e più evidenti. E poi perché siamo trasparenti e non abbiamo paura di nessun confronto dialettico con le altre componenti presenti in campo. Abbiamo le carte in regola per vincere e abbiamo soprattutto dalla nostra la solidarietà e l’appoggio di vastissimi strati professionali del mondo della comunicazione». (giornalistitalia.it)

I commenti sono chiusi.