ROMA – Come è nata l’alleanza tra il colosso Associated Press e l’italiana LaPresse? Marco Durante, presidente e fondatore dell’agenzia di stampa “La Presse”, lo ha spiegato in occasione della consegna del Premio Luiss Global Fellowship, riconoscimento che l’Università Luiss Guido Carli assegna a «persone di alto profilo che si distinguono per la loro carriera, mostrando innovazione nelle loro capacità professionali e di leadership a livello internazionale».
Durante ha, infatti, ricevuto il premio assieme a Francesca Bria, presidente del Fondo Nazionale Innovazione e membro del gruppo di esperti di alto livello per la New European Bauhaus creato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, nel corso di una cerimonia svoltasi al Campus Luiss di viale Pola, alla presenza del presidente della Luiss Vincenzo Boccia, del rettore Andrea Prencipe, del direttore generale Giovanni Lo Storto e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Giuseppe Moles.
«L’alleanza con Ap – ha dichiarato Durante – è avvenuta in un modo stupidissimo. Qui con me c’è Marcella Gastini, che è la persona che si occupa dell’estero da noi. Tanti anni fa ho bussato alla porta del grattacielo di AP dicendo se avevano bisogno di un’agenzia fotografica e ci hanno mandato a quel paese».
Poi «tre anni fa, mi pare, il vicepresidente di AP, oggi presidente – una donna, di colore, inglese, che diventa presidente di un’azienda americana, una cosa unica – mi ha chiesto un colloquio: mi conosceva da tanti anni e mi ha detto “noi abbiamo un problema, non sappiamo andare avanti, ho stima di te e ti chiedo: fammi un business plan su come noi dobbiamo fare per crescere”. E io sono andato a New York e nel loro consiglio di amministrazione, nel board, ho spiegato loro che non si può puntare in America quando si ha tutta l’America in mano, perché il New York Times era loro socio, il Washington Post con Bezos era loro socio, e che dovevamo spostare il baricentro su Londra/Asia se volevamo crescere. Così è stato fatto e l’azienda in questo periodo ha aumentato del 22% i suoi ricavi».
Durante ha anche rivelato un particolare di quella riunione del board di AP, che riguarda uno degli uomini più potenti del mondo: «Quel giorno Bezos non mi trattò molto bene, perché non aveva molta stima degli italiani. Io non intervenni, il presidente di allora di AP, invece, intervenne mandandolo fuori dalla sala, e nell’intervallo Jeff (Bezos ndr) venne da me per offrirmi un panino e io rifiutai, mi invitò a cena a casa sua, ma ero già partito per Los Angeles. Il presidente di AP mi disse che Bezos mi voleva invitare a tutti i costi, mandandomi l’aereo privato, ma non volevo. Poi mi convinse e tre giorni dopo presi un aereo normale e andai a questa cena dove mi presentò la sua compagna, una giornalista, mi raccontò che si era appena separato dando alla moglie 33 miliardi di dollari, 16 dei quali la moglie li aveva investiti in beneficenza. Lo conobbi e da quel momento Jeff Bezos è una persona con la quale abbiamo un ottimo rapporto. Lo prendo in giro perché la pandemia a noi ci ha fatto morire e lui ha guadagnato un sacco di soldi soltanto perché tutti noi andavamo su Amazon per comprare qualsiasi cosa».
Durante ha anche parlato del suo incontro a Washington con Biden. «Sono rientrato da Washington, dove sono stato all’ambasciata, ho conosciuto Biden, sono stato due ore con l’ambasciatrice che da tre settimane è lì, credo che la parte internazionale per noi fosse importante». Durante ha detto di aver spiegato alla neo ambasciatrice italiana negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, come «nel giro di cinque minuti siamo in grado di distribuire in tutto il mondo, inviare e ricevere, foto video e testi e questo non è poco».
Il presidente e fondatore de “La Presse” ha, inoltre, spiegato di aver «preso una donna come direttore – Alessia Lautone, ndr –, di cui sono felicissimo, il 63 per cento della nostra azienda è fatto di donne, il CFO è una donna, chi si occupa dell’estero è una donna, il capo dei legali è una donna. AP ha il 54% di donne, quindi vuol dire che qualcosa di buono c`è e non come effettivamente la gente pensa che non è vero».
«Il problema – ha sottolineato Durante – è che a mio avviso le donne sono molto più profonde di noi uomini, riescono ad arrivare a profondità dove noi non arriviamo, ma bisogna fermarle prima che arrivino troppo in fondo. Però psicologicamente hanno delle qualità superiori in certi punti, e io faccio uso di questo. E dato che ho bisogno intorno a me di gente che mi dia il consiglio giusto la maggior parte delle persone che sono intorno a me sono donne».
L’obiettivo di Durante è quello di «essere la prima agenzia in Italia. In questo momento i nostri concorrenti non hanno il fotografico, non hanno il video e non hanno l’internazionale, sul testuale siamo tutti uguali, e sto parlando delle prime tre agenzie, non sto parlando di chi non c’è, dei piccolini, di quelli che sono falliti o di quelli che non esistono. Sono sempre stato ambizioso, ho giocato nel Torino e sono stato capitano, ho fatto tre olimpiadi e qualsiasi cosa che ho fatto l’ho fatta per non arrivare mai secondo». (askanews)