La società del grupo Ladisa motiva la decisione di interrompere le pubblicazioni

Ledi: “Perché abbiamo restituito la Gazzetta”

Sebastiano e Vito Ladisa

BARI – «Nè grave, né incomprensibile la scelta della Ledi srl di restituire la Gazzetta del Mezzogiorno alla Mediterranea spa, alla scadenza dell’affitto della testata, il 31 luglio scorso. Semmai una scelta amara e dolorosa, ma inevitabile visto che gli stessi curatori fallimentari di Mediterranea, il dottor Rosario Marra e l’avvocato Paola Merico, avevano comunicato alla Ledi la disdetta del contratto a partire dall’1 agosto 2021».
La direzione aziendale della Ledi, la società del gruppo Ladisa che negli ultimi sei mesi, fino al 31 luglio, ha editato La Gazzetta del Mezzogiorno motiva così la propria decisione di sospendere le pubblicazioni non accettando la proroga del contratto d’affitto che avrebbe consentito al quotidiano di Puglia e Basilicata di proseguire le pubblicazioni in attesa della procedura della gara di assegnazione della testata.
Ledi spiega che «la nota è datata 21 dicembre 2020, inviata alla società Ledi dieci giorno dopo la presa in consegna della Gazzetta dalla curatela fallimentare. Il riferimento è alla convenzione dell’1 agosto 2006 stipulata tra Mediterranea spa (proprietaria della testata Gazzetta del Mezzogiorno) e Edisud spa (società editrice della stessa testata). Le due società, com’è noto, sono state dichiarate fallite nel giugno 2020. Nel dicembre 2021 la Ledi srl è subentrata, nell’ambito di un bando del Tribunale civile di Bari, nella gestione di Edisud. Nello stesso mese i curatori fallimentari hanno inviato la nota con la quale si comunicava che “il contratto dovrà ritenersi sciolto a far tempo dal 31 luglio 201 con ogni conseguente obbligo restitutorio”».

La redazione della Gazzetta del Mezzogiorno

La direzione aziendale della Ledi afferma che «tutti i soggetti coinvolti nella vicenda – la società editrice, i lavoratori, la società civile, la stessa magistratura – confidavano evidentemente nella chiusura delle procedure entro il 31 luglio, in modo che dall’1 agosto le attività editoriali della Gazzetta potessero continuare con il definitivo assegnatario. Così non è stato. Di qui la sospensione delle pubblicazioni. È evidente che non esiste una verità diversa da quella contenuta nelle carte della curatela. Esiste viceversa un’iniziativa imprenditoriale targata Ledi srl che dall’autunno 2020, momento nel quale la Gazzetta stava sì e definitivamente lasciando le edicole italiane, ha dimostrato di voler garantire continuità aziendale, sostenibilità economica e rilancio della storica testata. Un impegno, sotto gli occhi dell’intera comunità, passato attraverso mirati interventi imprenditoriali. Senza mai sottrarci al confronto con istituzioni e soggetti terzi, abbiamo dimostrato di avere una solida e credibile  struttura aziendale».
«Non a caso – prosegue la Ledi – abbiamo presentato una proposta di concordato e posto in essere iniziative credibili ed economicamente sostenibili, basate sui principi di trasparenza, legalità e regole certe. La nostra identità imprenditoriale, d’altra parte, non ha bisogno di conferme: le nostre scelte, la nostra storia e i nostri risultati hanno fatto del Gruppo Ladisa la realtà italiana che tutti conoscono, che continua a generare lavoro per oltre 6000 famiglie».
«Nonostante il momento di grande tensione sociale e istituzionale determinato dalla sospensione delle pubblicazioni», la Ledi srl afferma di seguire «con attenzione il prosieguo della procedura fallimentare e confida in una decisione innanzitutto celere e soprattutto congrua all’impegno profuso in questi mesi dagli uomini e dalle donne che hanno consentito alla Gazzetta del Mezzogiorno di non abbandonare mai – anche nei momenti più bui – l’appuntamento quotidiano con i lettori». (giornalistitalia.it)

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